Il vincitore del Nobel per la pace 2009 è Barack Obama, presidente degli Stati Uniti dal novembre del 2008: dialogo tra popoli, lotta ai cambiamenti climatici, difesa dei diritti umani, impegno per un mondo senza armi atomiche, sono solo alcune delle motivazioni che hanno portato all'assegnazione del prestigioso Nobel al primo presidente afroamericano della storia degli Usa.
La speranza e l'idealismo unificatore sono i grandi temi che hanno richiamato grandi folle ad ogni sua apparizione pubblica, evocando paragoni con Martin Luther King e John F. Kennedy. L'atmosfera intensa dei comizi di Obama, che spinge qualcuno ad ascoltare a mani giunte le sue parole, non è dovuta solo alla sua indubbia abilità oratoria, ma anche al contenuto del suo messaggio. La promessa di "cambiare" le cose a Washington é per Obama solo il primo passo verso il progetto ben più audace ed ambizioso di "cambiare l'America e poi il resto del mondo". A porlo sulla mappa politica degli Stati Uniti e nel cuore della gente fu uno straordinario discorso alla Convention Democratica del 2004, intitolato 'L'Audacia della Speranzà, dove l'idealismo di stampo kennedyano era esaltato da una oratoria alla King.
Nato il 4 agosto 1961 a Honolulu (Hawaii) da un padre di colore (giunto negli Usa dal Kenya con una borsa di studio) e da una madre bianca (nata in Kansas e poi trasferita nelle Hawaii con i genitori) Barack Hussein Obama ha avuto una infanzia instabile: a due anni ha perso la figura del padre (andato via da casa per studiare ad Harvard), a sei anni è finito in Indonesia (col nuovo marito della madre), a dieci anni è tornato da solo nelle Hawaii per vivere con i nonni materni. E' molto bravo a scuola: entra alla Columbia University a New York, lavora come assistente sociale a Chicago, viene accettato alla prestigiosa Harvard Law School. Rifiuta le offerte d'impiego delle corporation di New York per tornare a Chicago per inseguire una missione sociale e anche l'amore: qui vive infatti Michelle Robinson, la ragazza che dopo un paio di anni diventerà sua moglie e la madre delle loro due bambine, Malia e Natasha. A Chicago svolge opera di assistenza legale per i poveri ed insegna legge.
Ma i suoi obiettivi sono più ambiziosi. Nel 1996 viene eletto al Senato dell'Illinois. Nel 2000 si candida al Congresso Usa come deputato ma viene battuto. Nel 2004 ci riprova, stavolta per il Senato Usa, e vince alla grande diventando il quinto senatore nero nella storia del Congresso americano. Nel 2007 alza il tiro candidandosi alla Casa Bianca: l'annuncio ufficiale arriva il 10 febbraio dalla stessa piazza davanti al Campidoglio di Springfield (Illinois) dove Abramo Lincoln quasi 150 anni prima aveva pronunciato uno storico discorso sulla necessità di restare uniti. Un simbolismo perfetto. Il 4 novembre del 2008 la trionfale vittoria che lo porta alla Casa Bianca, da dove, in pochi mesi, rilancia il dialogo con il mondo musulmano, affronta il delicato tema dei rapporti con l'Iran, avvia una intensa campagna contro la proliferazione nucleare, solo per citare i principali temi della sua azione in ambito internazionale.