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Rassegna Stampa Estera
09/04/2010

Rapporto Istat su retribuzioni contrattuali

Il periodico rapporto rilasciato dall'Istituto Nazionale di Statistica evidenzia come le retribuzioni  abbiano presentato un incremento del 2,1 per cento nell'arco degli ultimi dodici mesi.
 
 
 
Alla fine di febbraio 2010 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore relativamente alla sola parte economica, riguardano il 54,8 per cento degli occupati dipendenti rilevati per il periodo di riferimento degli indici (dicembre 2005); a essi corrisponde una quota del 52,5 per cento del monte retributivo osservato.

Nel mese di febbraio 2010 l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie, con base
dicembre 2005=100, ha presentato una variazione nulla rispetto al mese precedente
e un incremento del 2,1 per cento rispetto a febbraio 2009. L’aumento registrato nel
periodo gennaio-febbraio 2010, in confronto al corrispondente periodo dell’anno
precedente, è del 2,2 per cento
 
Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali
La variazione congiunturale dello 0,4 per cento dell’indice orario delle retribuzioni contrattuali registrata nel mese di gennaio è il risultato dell’applicazione di numerose clausole contrattuali. Nel mese di febbraio gli adeguamenti sono stati, invece, molto circoscritti e il valore dell’indice è rimasto invariato.
Si deve segnalare che a partire da gennaio è iniziata l’introduzione, in alcuni contratti, di clausole che prevedono un “elemento di garanzia retributiva” che supplisce alla contrattazione di secondo livello, ove questa non sia presente; come meglio specificato nelle note informative, l’Istat ha deciso di non includere tale elemento nel calcolo degli indici contrattuali (le quali, com’è noto, non includono gli effetti della contrattazione di secondo livello).
 
 
Tensione contrattuale e conflitti di lavoro
A febbraio 2010, relativamente all’intera economia, la quota di dipendenti in attesa di rinnovo è pari al 45,2 per cento, in diminuzione rispetto al gennaio 2010 (49,1 per cento), ma in marcata crescita rispetto a febbraio 2009 (18,7 per cento). I mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto a febbraio 2010 sono in media 7,0, in aumento rispetto a gennaio 2009 (5,6) e in considerevole riduzione rispetto a un anno prima, quando erano 14,2. L’attesa media distribuita sul totale dei dipendenti è di 3,1 mesi, un valore superiore a quello di gennaio 2010 (2,8 mesi) e a quello di febbraio 2009, pari a 2,6 mesi (Tabella 11). L’andamento di tali indicatori, che consentono di monitorare la tensione contrattuale per l’intera economia, è
presentato nei successivi grafici, che riportano la quota di dipendenti con contratto scaduto e la durata (in mesi) della vacanza contrattuale, sia per coloro che attendono il rinnovo (indicatore specifico), sia per l’insieme dei dipendenti appartenenti al settore di attività economica di riferimento (indicatore generico).
 
 
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