Al Festival dell'Economia di Trento, giunto alla sua quinta edizione, il Nobel per l'Economia 2002 Vernon Smith, evidenzia la necessità di una grande cooperazione per far fronte ad una Crisi da cui non sembra si riesca ad uscire rapidamente come ipotizziato.
L’intervento del Nobel accompagna il lancio del suo nuovo libro “La razionalità nell’economia. Fra teoria e analisi sperimentale”, pubblicato dall’Istituto Bruno Leoni.
Un lavoro che, in qualche misura, riassume lo sviluppo del pensiero di Vernon S. Smith nella sua carriera e ripercorre il percorso scientifico del Nobel, ad iniziare dalle prime applicazioni all'economia degli esperimenti di laboratorio.Ed è stato a partire dalle indagini che lo sguardo di Vernon L. Smith si è allargato fino all'attualità moderna: "Abbiamo osservato che, nei cosiddetti giochi a due persone, la cooperazione è molto più frequente di quanto predetto dalla teoria dei giochi tradizionale. Mi spiego meglio: i modelli economici ci dicono che ciascuno persegue il proprio interesse personale, ma nella realtà, come osservato in laboratorio, le persone agiscono in base alla propria esperienza di vita, cooperano a livello quotidiano".
È quella che Adam Smith chiamava la "Teoria dei sentimenti morali", secondo cui l'essere umano agisce in base a un sistema morale complesso, fondato sul principio di simpatia che comporta l'immedesimazione nei sentimenti altrui: "Abbiamo una natura molto più profonda di come appare, c'è una complessità di motivi che spingono i comportamenti umani – ha proseguito Vernon L. Smith – ci sono sentimenti che sopravvivono anche in una relazione anonima. Sperimentare la teoria di Smith ha cambiato la mia ottica sull'economia, spero che questa filosofia non venga abbandonata e che le persone inizino a pensare che sono, prima di tutto, esseri umani".
Secondo il Nobel si dovrebbe assottigliare, quindi, la distinzione fra scambio personale, ovvero quello che avviene fra due persone, e scambio impersonale, ovvero quello che avviene a livello di mercati: "Negli scambi impersonali sul mercato è importante trasferire la fiducia che andiamo costruendo, quotidianamente, nei nostri rapporti ed estendere questa fiducia anche alle istituzioni".Non è quindi del tutto soddisfacente la teoria dell'economia neoclassica quando si tratta di comprendere appieno il mercato: "Dobbiamo imparare a vivere, contemporaneamente, in due tipi di mondi, l'uno è quello dell'ordine esteso dei mercati, l'altro quello del quotidiano – sono state le conclusioni di Vernon S. Smith –. Se estendiamo le norme dell’ordine esteso basate sulla concorrenza a questo nostro microcosmo, rischiamo di distruggerne i valori che sono così fondamentali per il nostro ordine sociale".
Nel corso dell prossime settimane sarà in linea l'intervista in esclusiva concessaci dal Nobel per l'Economia 2002, Vernon Smith.
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