Il Parlamento europeo ha approvato nuove regole per disciplinare le remunerazioni dei banchieri. Dal 2011 saranno in vigore norme più stringenti riguardanti le modalità di pagamento. Giro di vite per i manager di banche che hanno ricevuto gli aiuti di stato.
Tratto da Valori del 1 luglio 2010
Il parlamento europeo ha approvato ieri nuove regole per disciplinare le remunerazioni dei banchieri. A partire dall’inizio del 2011, infatti, i manager degli istituti di credito presenti nei ventisette Paesi membri dell’Ue non potranno ricevere più di un terzo dei propri bonus in contanti. Il 40% della parte variabile dei loro stipendi, inoltre, sarà dilazionato nel tempo.
Un giro di vite ancora più duro, poi, riguarda i dirigenti di quelle banche che non hanno ancora restituito gli aiuti degli Stati ricevuti per superare il periodo più duro della crisi finanziaria globale. Per loro, infatti, non sarà possibile ricevere alcun pagamento “extra”, e anche i loro salari base non potranno eccedere determinati limiti.
«L’europarlamento è riuscito a stabilire che la maggior parte dei bonus sia legata ai risultati», ha sottolineato con soddisfazione il deputato francese Pascal Canfin. Infatti, secondo i termini dell’accordo, solo il 30% dei premi sarà pagato immediatamente: un altro 30% sarà corrisposto in azioni non rivendibili prima di un determinato lasso di tempo, mentre il rimanente 40% sarà “spalmato” in un arco temporale più ampio e concesso per metà in contanti e per metà in strumenti finanziari direttamente legati alle performance degli istituti.
La direttiva, che è stata battezzata con il nome di Capital Requirements Directive (CRD3), dovrà essere recepita dai Paesi membri prima del prossimo gennaio.
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