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Rassegna Stampa Estera
12/07/2010

ISAE: commento ai dati ISTAT su inflazione

L'ISAE è un ente pubblico di ricerca che svolge principalmente analisi e studi a supporto delle decisioni di politica economica e sociale del Governo, del Parlamento e delle Pubbliche Amministrazioni.
 
 
 
 
NUOVO RALLENTAMENTO DELL’INFLAZIONE ( 1,3% ),
GRAZIE SOPRATTUTTO AI RIBASSI DI CARBURANTI E TRASPORTI AEREI .

• L’elaborazione al netto dei fattori stagionali, effettuata dall’ISAE sui dati preliminari, mostra
(dopo tre mesi di crescita) un’inflazione in decelerazione: negli ultimi tre mesi l’aumento
congiunturale annualizzato sarebbe sceso all’1,5% da un ritmo del 2% circa del trimestre
precedente.

• Per la prima volta nel corso di quest’anno, la variazione mensile è stata nulla. In ribasso i
carburanti e i viaggi aerei, a riflesso del temporaneo rientro osservato in maggio dal costo del
petrolio. Riduzioni anche per medicinali e alimentari, che hanno contribuito a compensare i
rincari di natura stagionale per alcune voci dei servizi.

• Per i prossimi mesi, il clima inflazionistico previsto da consumatori e imprese appare
relativamente più favorevole in confronto a quello delineato negli ultimi due mesi: nelle attese
degli operatori economici gli sviluppi dei prezzi potrebbero risultare più moderati rispetto agli
attuali.
 
La stima dei prezzi al consumo diffusa dall’ISTAT segnala in giugno una stabilità dell’inflazione sul piano mensile: per la prima volta nel corso di quest’anno, l’indice per l’intera collettività nazionale sarebbe rimasto invariato. Sul piano tendenziale il tasso di incremento sarebbe sceso all’1,3%, come a gennaio, dall’1,4% di maggio.

La dinamica inflazionistica italiana è risultata anche in giugno analoga a quella dei partner europei, ma la convergenza sembra riflettere l’evoluzione inflativa a noi più favorevole delle componenti maggiormente volativi (energia e alimentari), mentre si va ampliando in misura significativa il divario inflazionistico per le componenti di fondo.
 
Per l’Italia, il tasso tendenziale dell’indice armonizzato complessivo si è attestato all’1,4%, in rallentamento dall’1,6% del bimestre aprile-maggio e in linea con la stima flash dell’Eurostat relativa alla zona euro. In termini di core inflation, viceversa, almeno fino a maggio (ultimo dato disponibile) si è osservata una divaricazione delle tendenze, con una distanza pari a 0,7 punti percentuali (si era annullata nell’estate dello scorso anno), confermando come per la nostra economia rimanga relativamente importante il contributo inflazionistico proveniente da fattori endogeni di spinta sui prezzi.
 
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