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Rassegna Stampa Estera
24/11/2010

L'Europa a un anno dal Trattato di Lisbona

Due convegni in svolgimento lunedì 29 novembre presso l'Aula Magna dell'Università Roma Tre e martedì 30 presso l'Esedra di Marco Aurelio, con l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il Patrocinio del Parlamento Europeo e della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.
 
 
 
 
Roma, 29 e 30 novembre 2010 - Convegno "L'Europa a un anno dal Trattato di Lisbona"

Lunedì 29 novembre presso l'Aula Magna dell'Università Roma Tre e martedì 30 presso l'Esedra di Marco Aurelio (Campidoglio), si terrà il convegno "L'Europa a un anno dal Trattato di Lisbona" sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del Parlamento Europeo, della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, del Ministero degli Affari Esteri, del Dipartimento per il Coordinamento delle Politiche Comunitarie.

Il convegno vuole cogliere sotto il profilo interdisciplinare dell'economia, del diritto e della scienza politica alcune problematiche essenziali con le quali l'Europa è chiamata a confrontarsi nell'attuale contesto, per vari aspetti critico e complesso, degli assetti mondiali, nonché, a seguire, all'interno dell'Europa e degli Stati che la compongono.

L'attenzione è volta:

a) al quadro istituzionale europeo chiamato a sviluppare livelli più avanzati del modello di equilibrio democratico e a favorire una estensione di tale modello oltre i confini dell'attuale Europa a 27.
b) ai livelli di governo: quello europeo che è chiamato a sintetizzare le necessità proprie di aree pur assai diversificate socialmente d'Europa; quello nazionale chiamato ad agire sotto la guida di una visione europea dei problemi.
c) ai diritti che sono propri di coloro che si trovano sotto la giurisdizione dell'ordinamento e delle istituzioni europee. Sono diritti che nel loro insieme, nella loro declinazione a favore anche di coloro che nella società europea sono inseriti in virtù del fenomeno migratorio, costituiscono il senso di appartenenza a un'ampia società che potrebbe declinarsi in forme "nuove" di cittadinanza.
 
 

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