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Rassegna Stampa Estera
07/01/2011

L'Estonia entra nell'Euro

Dall’1 gennaio 2011 il club dell'Euro ha aperto le porte all’Estonia, il 17esimo paese UE ad aver adottato la moneta unica. Sono oggi 331 milioni i cittadini europei ad utilizzare correntemente la moneta continentale.
 
 
 
Nel frangente più buio dalla sua introduzione, l'Euro si allarga ad una nuova nazione.
La storia recente della minuta repubblica baltica rivela importanti lezioni per la zona euro prossima ventura. L’Estonia ha combattuto la crisi, che si era accanita con ferocia immane sulla sua economia, con dosi equine di austerity.
Il tutto è avvenuto riportando il debito a livelli da sogno per le morosissime economie della “vecchia” Europa.  Il prezzo è quello di una contrazione del PIL a due cifre e una disoccupazione a ridosso del 20%, con incalcolabili conseguenze sociali sulla popolazione stessa, di quelle che i metri dell’economia non sono in grado di leggere.
 
Lo stato baltico è grande all’incirca come l’Olanda: il suo pil, circa 14 miliardi di euro, è circa un decimo di quello irlandese, il Paese dell’euro con i maggiori problemi al momento, e con un peso minimale nel totale dell’Eurozona. Dopo una pesantissima recessione nel 2008 e nel 2009 (-14,1% il pil l’anno scorso), l’Estonia è tornata a crescere nel 2010 (+2,4% la stima) e una netta accelerazione è prevista nel 2011 (+3,9%). Il debito pubblico è pari all’8% del pil, un decimo del tetto del 60% previsto dai Trattati europei, e il deficit è stato dell’1,7% nel 2009 con un calo all’1,3% previsto per quest’anno e un 1,6% nel 2011.
 
Il passaggio dalla Corona alla moneta unica europea riguarda 1,3 milioni di cittadini della repubblica baltica. Dal 1 gennaio i cittadini europei che utilizzano l’Euro sono 331 milioni
 
Tempi piu’ lunghi, invece, per gli altri Paesi dell’ex area comunista: per Lituania e Lettonia si va al 2015, stimano gli economisti, per Polonia e Ungheria al 2019, cinque anni piu’ tardi rispetto a quanto previsto.
 

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