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Rassegna Stampa Estera
18/07/2011

ISTAT: aumenta la povertą in Italia

Secondo l'Istat, sono 8,2 milioni le persone povere, una cifra pari al 13,8% dell'intera popolazione. Vicina alla soglia di poverta' una famiglia su cinque.
Il fenomeno continua a diffondersi soprattutto nel Mezzogiorno e tra le famigllie con pił figli.
 
 
Roma, 15 lug. - Aumenta la poverta' in Italia. E' povera o decisamente vicina alla soglia di poverta' una famiglia su cinque. Nel 2010, secondo l'Istat, sono 8,2 milioni le persone povere, una cifra pari al 13,8% dell'intera popolazione. E tra queste, sono 3,1 milioni le persone che risultano in condizioni di poverta' assoluta, vale a dire il 5,2% dell'intera popolazione: vale a dire 1 milione e 156mila famiglie che non riescono ad accedere a beni e servizi essenziali per conseguire uno standard di vita accettabile.
 
E la poverta' continua a diffondersi soprattutto nel Mezzogiorno, tra le famiglie piu' ampie. La maggiore incidenza la si riscontra in tre regioni del sud: Basilicata, Calabria e Sicilia. Dati drammatici che, secondo la Caritas, dimostrano come negli ultimi anni ci siano state politiche dei redditi e fiscali "che hanno ulteriormente indebolito le famiglie, in particolare - afferma il vicedirettore della Caritas Francesco Marsico - le famiglie con piu' figli".
 
Il dato sulla poverta' relativa in Italia - fa sapere l'Istat - e' rimasto sostanzialmente stabile (lo scorso anno era il 13,1% della popolazione). Segnali di peggioramento si osservano, tuttavia, tra le famiglie di cinque o piu' componenti (dal 24,9% al 29,9%), in particolare nel Centro (dal 16,1% al 26,1%), tra quelle con membri aggregati (dal 18,2% al 23%) e di monogenitori (dall'11,8% al 14,1%); nel Mezzogiorno peggiora la condizione delle famiglie con tre o piu' figli minori (dal 36,7% al 47,3%). La poverta' aumenta tra le famiglie con persona di riferimento lavoratore autonomo (dal 6,2% al 7,8%) o con un titolo di studio medio-alto (dal 4,8% al 5,6%), a seguito del peggioramento osservato nel Mezzogiorno (dal 14,3% al 19,2% e dal 10,7% al 13,9% rispettivamente), dove l'aumento e' particolarmente marcato se si tratta di un lavoratore in proprio (dal 18,8% al 23,6%).
 
Peggiora anche la condizione delle famiglie di ritirati dal lavoro in cui almeno un componente non ha mai lavorato e non cerca lavoro: essenzialmente, si tratta di coppie di anziani con un solo reddito da pensione (dal 13,7% al 17,1%). In Italia, nel 2010, sono 2 milioni 734mila le famiglie in condizione di poverta' relativa (l'11% delle famiglie residenti); si tratta di 8 milioni 272mila individui poveri, il 13,8% dell'intera popolazione.
 
La stima dell'incidenza della poverta' relativa (cioe' la percentuale di famiglie e persone povere) viene calcolata sulla base di una soglia convenzionale (linea di poverta') che individua il valore di spesa per consumi al di sotto del quale una famiglia viene definita povera in termini relativi. La soglia di poverta' relativa per una famiglia di due componenti e' pari alla spesa media mensile per persona nel Paese, che nel 2010 e' risultata di 992,46 euro (+1% rispetto al valore della soglia nel 2009). Le famiglie composte da due persone che hanno una spesa mensile pari o inferiore a tale valore vengono classificate come povere .
 
 
QUADRO ECONOMICO AGGIORNATO A GIUGNO 2011
 
 
Per maggiori informazioni: www.istat.it
 
 

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