Centro Studi Sociali
Pietro Desiderato

Presentazione
Pietro Desiderato
Finalità
Statuto
Comitato Scientifico
Contatti

Eventi e iniziative
Corporate Social Responsability
Integrazione e diversabilitą
Mercato del lavoro
Nuove tecnologie
Politica economica
Relazioni industriali
Risorse umane
Salute e sicurezza sul lavoro
Sistema creditizio e assicurativo
Sistema fiscale
Sistema previdenziale
Sistema sanitario
Volontariato e nonprofit
Welfare
Rassegna Stampa Estera
22/07/2011

UE: una svolta nell'affrontare la Crisi

Al termine di oltre sette ore di vertice, i capi di Stato e di Governo dei 17 paesi della moneta unica hanno raggiunto un accordo su un secondo pacchetto di assistenza finanziaria alla Grecia per 109 miliardi, che saliranno a 160 miliardi con il contributo dei privati.
 
 
 
 
AGI - Bruxelles, 21 lug. - Una "soluzione eccezionale e unica" per una situazione, quella dei conti pubblici di Atene, di gravita' eccezionale, tale da mettere in pericolo la stabilita' dell'Eurozona: al termine di oltre sette ore di vertice, i capi di Stato e di governo dei 17 paesi della moneta unica hanno raggiunto un accordo su un secondo pacchetto di assistenza finanziaria alla Grecia per 109 miliardi, che salgano a 160 miliardi con il contributo dei privati. Nel piano e' previsto infatti l'intervento "su base volontaria" degli investitori privati, come chiesto dalla Germania.
 
Tutti i partecipanti alla riunione hanno quindi accettato il rischio che questo porti a un default "parziale" o "selettivo" dei titoli greci da parte delle agenzie di rating: i 17 hanno posto soprattutto l'accento sulla necessita' di "isolare" il caso greco, evitando il contagio al resto dell'Eurozona. "Abbiamo lavorato bene - ha commentato il premier Silvio Berlusconi - Abbiamo difeso l'euro che e' la nostra moneta. Abbiamo rassicurato i mercati mondiali che l'area Euro e' solida". In particolare, il premier insiste sulla comune volonta' di "evitare il rischio contagio. C'e' un chiaro impegno dei Paesi a non far fallire nessuno Stato dell'area Euro".
 
Nelle conclusioni si leggono anche parole di apprezzamento dei partner dell'Euro per la manovra finanziaria varata dal governo italiano. Inoltre, l'Eurozona ha fatto proprio l'appello del presidente della Commissione Ue Jose' Manuel Barroso a "una strategia globale per la crescita e gli investimenti in Grecia", una sorta di piano Marshall europeo che pero', diversamente da quanto si leggeva nella bozza circolata durante la riunione, non viene piu' esplicitamente citato nelle conclusioni. "Gli Stati membri e la Commissione mobiliteranno tutte le risorse necessarie per fornire un'assistenza tecnica eccezionale" perche' la Grecia realizzi le riforme.
 
I mercati finanziari, molto prima che la riunione di Bruxelles finisse, avevano gia' festeggiato l'accordo con rialzi generalizzati: a Londra l'indice Ftse 100 e' avanzato dello 0,79%, a Parigi il Cac 40 ha guadagnato l'1,66% mentre a Francoforte il Dax 30 e' salito dello 0,95%. Ancora meglio Milano, con l'Ftse Mib in rialzo del 3,76%, e la stessa Atene (+3,79%); bene anche Madrid +2,93% e Lisbona +2,47%. Anche lo spread tra Btp e Bund ha toccato il livello minimo da 10 giorni, a 255 punti base, mentre il differenziale tra titoli di stato tedeschi e spagnoli e' sceso a 295 punti.
 
L'intervento del settore privato, punto dolente delle lunghe trattative delle ultime settimane e al centro dell'incontro, la notte scorsa, fra il Presidente francese, Nicolas Sarkozy, e la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, avverra' attraverso "un menu di opzioni" che vanno dallo scambio di obbligazioni, al roll-over e al buy-back, non citati nel testo finale.
"Il contributo netto del settore privato - e' scritto nelle conclusioni - e' stimato in 37 miliardi" entro il 2014, a cui si aggiungono 12,6 miliardi di buy-back nello stesso periodo, per un totale di 50 miliardi. Con l'obiettivo di affrontare il rischio di contagio, un accordo e' stato raggiunto anche sull'aumento di flessibilita' dell'Efsf, il cosiddetto "fondo salvastati" istituito per far fronte alla crisi dell'Eurozona e gia' utilizzato per Irlanda e Portogallo, e anche dell'Esm, il meccanismo permanente che lo sostituira' alla scadenza prevista nel 2013: potranno infatti "finanziare la ricapitalizzazione delle istituzioni finanziarie attraverso prestiti ai governi", anche a quelli per i quali non sono stati previsti piani di sostegno, e anche "intervenire nei mercati secondari sulla base di analisi della Bce che sanciscano l'esistenza di circostanze eccezionali".
 
 
 
Per maggiori informazioni:
 
 
 

Versione per stampa
CERCA NEL SITO
© 2004 Centro Studi Sociali Pietro Desiderato
Powered by Time&Mind