Il Consiglio Nazionale per l'Economia ed il Lavoro, ha presentato a Roma un documento in cui rivolge un appello a Governo e Parlamento per attuare "un nuovo patto sociale per la crescita in un quadro di ampia condivisione istituzionale e sociale”.
Per il Cnel la partecipazione democratica delle forze sociali alla definizione delle strategie di uscita dalla crisi rappresenta un elemento determinante per affrontare la situazione congiunturale con un approccio sistemico, che guardi sia alle compatibilità macroeconomiche, sia al welfare, alle relazioni industriali, al divario persistente tra il Sud e il resto del Paese.
Il Testo, dopo aver delineato il quadro socio-economico attraverso gli interventi legislativi che si sono succeduti nel corso del 2011, sottolinea l’esigenza di interventi che riguardino i costi della politica, le relazioni industriali, le infrastrutture e l’ICT, nonché la necessità di una riforma fiscale e del welfare, con conseguente destinazione degli eventuali gettiti alla riduzione del prelievo sui redditi e del costo del lavoro, agli enti locali, a politiche attive del lavoro.
Dopo aver rilevato che “ricostruire il quadro di leale cooperazione tra tutti i soggetti cui si chiede un convinto impegno non è meno essenziale di alcune selezionate scelte di merito anche su temi di assetto costituzionale”, il documento passa a descrivere in modo articolato e dettagliato le singole proposte approvate.
Eccole, in sintesi.
Costi della politica - Radicali interventi per l’adeguamento agli standard europei delle indennità e degli ulteriori trattamenti economici del personale politico e la riduzione del numero degli eletti, ma anche la riduzione degli apparati serventi, a partire dalle strutture di diretta collaborazione con la politica, utilizzando il processo di attuazione del nuovo Titolo V della II parte della Costituzione.
Riforma fiscale - Redistribuzione del prelievo “dalle persone alle cose”, per un recupero della competitività e per il rilancio della domanda interna. Ipotesi di patrimoniale ordinaria sui beni immobili (esclusa la prima casa non di pregio) con adeguamento degli estimi, e di una patrimoniale sui beni mobili (con soglia di esenzione). Anticipazione dell’attuazione della delega fiscale e assistenziale per evitare ulteriori riduzioni delle detrazioni sul lavoro e sulle famiglie. Misure atte a contrastare con maggiore intensità l’evasione fiscale: tracciabilità delle transazioni, rinnovo delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie e finalizzate al risparmio energetico, introduzione di nuove modalità di definizione dei redditi.
Welfare - Intervento orientato al sistema previdenziale, con adeguamento dell’età di pensionamento agli standard vigenti in Europa ed alle aspettative di vita. Misure per correggere le tre anomalie del mercato del lavoro italiano, quelle relative ai giovani, alle donne e ai lavoratori ultracinquantenni. Maggiore responsabilizzazione dei cittadini nei processi di riforma.
Relazioni Industriali: L’accordo sindacale del 28 giugno 2011 e la ratifica del 21 settembre 2011 vengono giudicati come “il promettente inizio di un percorso verso l’ammodernamento del sistema di relazioni industriali”, con le conseguenti ricadute sulla crescita e la competitività del sistema produttivo.
Infrastrutture - Forte impegno per un programma di sviluppo delle infrastrutture, articolate tra grandi assi nazionali, ed interventi di riassetto di specifiche aree territoriali, specialmente nel Mezzogiorno. Energia, trasporti su rotaia, telecomunicazioni, autostrade sono gli ambiti sui quali si può agire, anche mediante il contributo delle imprese operanti nei settori pubblici.
ICT- Tenuto conto del contributo che le nuove tecnologie della comunicazione possono apportare alla crescita economica, si auspica il recupero del ritardo dall’Europa, agendo su: a) digitalizzazione della pubblica amministrazione centrale e locale; b) diffusione dell’ICT nelle piccole e medie imprese, anche con incentivi Iva al commercio elettronico; c) diffusione in tutto il territorio della banda larga (anche predisponendo incentivi agli investimenti dei privati sulla banda ultralarga); d) alfabetizzazione informatica della popolazione.
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