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Rassegna Stampa Estera
Politica economica
26/01/2012

Eurispes: Rapporto Italia 2012

L'Eurispes nell'annuale rapporto riassume la situazione italiana disegnando un Paese bloccato tra veti incrociati di piccole e grandi lobby. Quasi la metà delle famiglie nel 2011 è stata costretta ad intaccare i propri risparmi per "arrivare a fine mese".
 
 
 
L'Italia vive un generale "senso di depressione", e la responsabilita' e' di tutti. Classe dirigente e societa', per coprire a vicenda i propri interessi, hanno siglato tra loro una sorta di patto di non belligeranza che di fatto blocca il Paese.
 
E' quanto sostiene l'Eurispes nella premessa al Rapporto 2012 pubblicato a Roma il 26 gennaio 2012.
Secondo il presidente dell'istituto di ricerca, Gian Maria Fara, la crisi che sta attraversando il Paese "mette in discussione le certezze e i risultati raggiunti dalla societa' italiana nel corso degli ultimi decenni".

"Il Paese - afferma Fara - vive un generale senso di depressione che attraversa tutte le classi sociali: i poveri perche' vedono allontanarsi la possibilita' di migliorare la loro situazione economica; i ceti medi perche' hanno paura di una progressiva proletarizzazione; i ricchi perche' si sentono criminalizzati e hanno persino timore di mostrare il proprio status". La responsabilita' appartiene quella che Fara definisce "la classe dirigente generale" della quale fanno parte imprenditori, elites culturali, manager pubblici e privati; sindacalisti, i grandi commis dello Stato, magistrati, professori, uomini dell'informazione e della ricerca.

"Una classe dirigente generale che dovrebbe produrre buoni esempi" e che invece "costituisce un blocco solidale e separato dal resto del Paese, articolato sul modello feudale, che non ha nessuna intenzione di rinunciare, neppure in piccola parte, ai privilegi conquistati". 
 
 
La situazione Economica
La situazione economica del Paese secondo il 67% degli intervistati dall'Eurispes nel rapporto Italia 2012, presentato a Roma, è «nettamente peggiorata negli ultimi dodici mesi». Quasi la metà delle famiglie italiane (48,5%) è costretta a usare i risparmi per arrivare a fine mese. E il traguardo della quarta settimana, per il 45,7% del campione, viene superato con difficiltà crescenti, mentre il 27,3% dichiara di non arrivare a fine mese.
 
Il Rispariio degli Italiani
«Oltre il 70% - si legge nello studio - riferisce di non riuscire a risparmiare, contro il 15,7% di quanti riescono a mettere da parte del denaro; un quarto (24,9%), inoltre, ha difficoltà a pagare la rata del mutuo e quasi un quinto (18,6%) ha lo stesso problema con il canone di affitto». La quota di quanti ritengono di poter «certamente» risparmiare, nei prossimi dodici mesi, è inferiore al 5%, mentre quelli che pensano «probabilmente» di riuscire a mettere da parte una porzione di reddito arrivano al 13,1%. Per il 38,2% è probabile che non ci sarà possibilità di risparmio e le indicazioni di assoluta certezza dell'impossibilità di non poter risparmiare nei prossimi mesi raggiungono il 34,8 per cento.
 
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