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Rassegna Stampa Estera

Banche: possiamo ancora fidarci?

di Federico Rampini
Mondadori Editore, Aprile 2016
pp 123 , € 15,00
 




Federico Rampini torna ad accendere i riflettori sul mondo della  finanza e sui comportamenti non sempre virtuosi dei banchieri

Questo suo libro vuole servire da guida per capire quel che sta succedendo nel sistema del credito. 

Il 2015 verrà ricordato per uno shock a cui gli italiani non erano abituati né preparati: la protezione del risparmio è stata messa in dubbio. Un brivido di paura si è diffuso perfino tra i clienti di altre banche più grosse e più solide, perché nel frattempo entravano in vigore nuove regole, imposte dall'Europa, che comportano maggiori rischi per i risparmiatori. Sono così venute alla luce storie tragiche: cittadini ingannati, titoli insicuri venduti agli sportelli bancari, obbligazioni travolte nei crac. 

In parallelo, brividi di paura sulla tenuta delle banche si sono manifestati anche in altre parti del mondo: in Cina e persino nell'insospettabile Germania. E a preoccuparci non ci sono solo le banche private, quelle dove abbiamo i conti correnti e i libretti di risparmio. 

Anche quelle che stanno molto al di sopra, le istituzioni che dovrebbero governare la moneta e l'economia, non offrono certezze. In America, nell'Eurozona o in Giappone, la debolezza dell'economia ha rivelato errori e limiti delle banche centrali. In un'epoca come questa, in cui i redditi da lavoro diventano incerti o precari, il risparmio è ancora più importante che in passato. 

Nel 2013 Federico Rampini scriveva: «I grandi banditi del nostro tempo sono i banchieri. La crisi iniziata nel 2007 nel settore della finanza americana, poi dilagata ad ampiezza sistemica nel 2008 fino a contagiare l'economia reale di tutto l'Occidente, ebbe la sua causa scatenante in comportamenti perversi dei banchieri». Da allora, siamo sicuri che il mondo sia cambiato? 

Oggi Rampini torna ad accendere i riflettori sui mali e le malefatte della finanza e sui comportamenti non sempre virtuosi dei banchieri.



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