Sconfiggere la disuguaglianza per tornare a crescere
di Joseph Stiglitz, premio Nobel per l'Economia
Il Saggiatore Editore - settembre 2016
pp. 189 - Euro 22,00
La Grande recessione iniziata nel 2008 ha aggravato le disuguaglianze di reddito, ricchezza e opportunità in tutto l'Occidente.
Joseph Stiglitz è giunto alla conclusione, corroborata da inconfutabili evidenze empiriche, che la disuguaglianza è allo stesso tempo causa ed effetto della crisi.
Gli Stati Uniti rappresentano il caso più eclatante e indicativo: questo libro fornisce il quadro completo delle distorsioni ideologiche, delle deregolamentazioni e delle norme tributarie che hanno favorito il settore finanziario e arricchito i più ricchi a spese di tutti gli altri, strangolando la classe media e discriminando i lavoratori, in particolare le donne, gli afroamericani e gli immigrati. E portando l'economia al collasso.
La disuguaglianza dipende da potenti forze globali, ma è in primo luogo una scelta deliberata, frutto delle sconsiderate politiche neoliberiste affermatesi fin dagli anni settanta. La piena applicazione di queste politiche ha ucciso il sogno americano, trasformando gli Stati Uniti - da proverbiale terra delle opportunità qual era - in un paese oligarchico dalla scarsissima mobilità sociale, in cui sanità, istruzione e casa di proprietà sono inaccessibili a una larga fetta della popolazione e un quinto dei bambini vive in povertà, mentre l'1 per cento più ricco è uscito persino rafforzato dalla crisi.