Quali saranno gli effetti del progresso tecnologico sull'occupazione?
Quale sorte attende i Neet, i giovani che non studiano e non sono alla ricerca di un lavoro?
Come è possibile conciliare produttività e reddito di cittadinanza? «Per progettare qualsiasi futuro, e in particolare quello del lavoro, - sostiene Domenico De Masi - occorre prevederlo».
A questa necessità intende rispondere la ricerca Lavoro 2025.
Lo studio inquadra tutte le questioni fondamentali che sono al centro di quel delicato meccanismo di equilibrio tra domanda e offerta che è il mondo del lavoro.
Una prima parte - La questione lavoro - descrive la fase di passaggio dalla società industriale a quella postindustriale e sintetizza le previsioni al 2025 di alcune variabili macrosociali, fornendo le basi per ipotizzare come cambierà il lavoro.
La seconda parte - I futuri possibili - raccoglie le riflessioni degli esperti sui temi proposti.
Nella terza parte - Lo scenario più probabile - è riassunto il succo della ricerca. Una lettura per capire l'occupazione di domani, un progetto che celebra «l'incontro tra politici e intellettuali, gli uni in possesso dei poteri necessari per progettare, gli altri esperti delle discipline necessarie per prevedere»