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25/01/2019

Dalla Cina con un sorriso: Andrea Ghizzoni

Da Plus Magazine - supplemento de "La Voce dei Bancari" , edizione Nazionale - Dicembre 2018.  "Dalla Cina con un sorriso": intervista ad Andrea Ghizzoni Amministratore Delegato di WeChat Europe.





di Pietro Gentile

La Cina per decenni è stata considerata la grande “Fabbrica del mondo”: i prodotti cinesi a basso costo hanno negli ultimi venti anni invaso il mondo intero, continente africano compreso. 

Gli USA, con la nuova amministrazione Trump hanno lanciato una fortissima campagna di dazi contro le merci cinesi per proteggere le produzioni interne che si erano ridotte fortemente. E' nata una vera e propria guerra commerciale che riguarda però per la maggior parte i beni “fisici”, facili da intercettare in una dogana. 

Ma proprio mentre l'America sta tentando di arginare questo fenomeno, la Cina si è trasformata nella grande “Fabbrica di Qualità” del mondo. Il processo è iniziato più di dieci anni fa e non è ancora terminato, ma è tale da intaccare nei prossimi anni lo stereotipo di una nazione che produce solo beni a basso costo e bassa qualità e mettere in serie difficoltà le strategie difensive USA. 

Non contenta di tale situazione, ora la Cina, dopo essersi impossessata del know-how tecnologico del mondo occidentale, si è posta l'obiettivo di diventare la nazione leader mondiale nell'innovazione tecnologica.

Le tecnologie soft sono l'esempio di questo nuovo aspetto dell'economia cinese. Noi tutti conosciamo ed utilizziamo i social network da anni, alcuni quali FaceBook o Instagram hanno miliardi di utenti, ma iniziano a livello mondiale ad avere competitori provenienti proprio dal “continente Cina”.

E' noto lo “scontro” tra i grandi portali dell'e-commerce quali Amazon ed AliBaba, forse  conosciamo meno gli aspetti relativi alla guerra dei “social”.
Esiste un fenomeno in crescita esponenziale chiamato WeChat, che da qualche anno ha fatto anche “capolino” in Europa ed USA. A primo acchito sembrerebbe una Chat per SmartPhone come WhatsApp o SnapChat, ma appena la si esplora in profondità si scoprono le potenzialità immense di questa piattaforma. Per questo in pochi anni WeChat ha superato il Miliardo di utenti in tutto il mondo.

Abbiamo avuto l'opportunità di incontrare ed intervistare nel corso del Banking Summit 2018 organizzato dalla società di Ricerca “The Innovation Group” a Stresa, il responsabile europeo di Tencent WeChat. 

Andrea Ghizzoni, nel suo intervento dedicato al banking ha presentato il sistema di pagamento di WeChat, giudicato dagli esperti di settore uno dei più innovativi al mondo. Sostanzialmente l'utente che entra in un negozio e che utilizza la sua applicazione WeChat su SmartPhone, viene geolocalizzato, sceglie cosa comprare, può avere maggiori informazioni sul prodotto fotografando il QR code presente sul bene e poi pagare sorridendo alla telecamera posizionata all'uscita del negozio. Dietro questo naturale approccio vi è un mix sofisticatissimo di tecnologie che vanno dalla geolocalizzazione, al riconoscimento facciale, all'intelligenza artificiale che identifica il “sorriso” dell'acquirente e lo abbina alla volontà di effettuare il pagamento ed infine alla transazione attraverso lo smartphone. Una simile attività al momento avviene in Cina, visti i grandissimi problemi di privacy e di controllo del singolo che sorgono in questa sequenza di eventi.


L'INTERVISTA

Per tutti i lettori che non ne hanno mai sentito parlare che cos'è WeChat?

WeChat è la più diffusa applicazione di messaggistica istantanea in Cina e nel mondo, con più di un Miliardo di utenti nel pianeta ma usata tutti i giorni da quasi un Miliardo di cinesi.
Nasce nel 2011 come Chat (una sorta WhatsApp evoluto), ma offre fin da subito una serie di possibilità in più perchè incorporava già funzioni multilingua, chiamate audio ed elementi social come ad esempio una timeline simile a quella di Instagram. 
Pochi mesi dopo il lancio WeChat rilascia un back-end in cui grandi e piccole aziende possono creare un loro spazio per vendere ai cittadini cinesi le proprie merci ed i loro servizi. Questa attività ha avuto un grande successo, tanto che oggi il web in Cina è stato surclassato da WeChat anche per effettuare acquisti.

Il vero punto di forza di WeChat è stato quello di creare una serie di Mini-App per cui la piattaforma nel suo complesso offre ai cittadini cinesi tutti i servizi social simili a quelli che in occidente sono offerti separatamente da SnapChat, WhatsApp, Twitter, Facebook, Instagram, Skype, Linkedin, unitamente ai sistemi di pagamento. 
Questo è il motivo per cui WeChat ha avuto successo.

Nel 2001 erano presenti varie piattaforme in competizione o vi era già un monopolio da parte di WeChat.
Il predecessore di WeChat si chiamava QQ ma apparteneva già al Gruppo Tencent. WeChat è nata nel 2011 come “competitor” di QQ.  In quegli anni si stava rapidamente passando dal web su desktop al mobile, sia QQ che WeChat svilupparono la loro versione mobile ma quella di WeChat era indubbiamente superiore ed ebbe la meglio. 

Parliamo di Privacy, avere tutti i dati della propria vita su un unica piattaforma non è un problema per il cittadino cinese?

Esulando dalle questioni politiche, dobbiamo dire che oggi i cittadini cinesi “sentono poco” questo argomento, per vari motivi. WeChat nasce prettamente quale piattaforma di business ed il suo principale obiettivo è quello di mettere in contatto il potenziale acquirente con la marca “il brand” che crea il suo spazio su WeChat. Da sempre WeChat non vende i “dati” dei propri utenti, come invece alcune note piattaforme USA. Il contatto tra utente e brand avviene inizialmente in modo diretto ed anonimo nei confronti di WeChat. Il brand può quindi chiedere informazioni al proprio follower via WeChat e, grazie a delle API, esportare quei dati sui propri server.



Leggi l'intervista completa su PLUS MAGAZINE Supplemento de "La Voce dei Bancari"

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