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14/06/2019

Banche e Fintech: competizione o collaborazione?

Da Plus Magazine - supplemento de "La Voce dei Bancari", edizione Nazionale - Giugno 2019. Banche e  Fintech: competizione o collaborazione?  - intervista a Marta Ghiglioni , Direttore Generale di Italia Fintech.



di Pietro Gentile

Per il settore bancario da alcuni anni si parla di fenomeno “FinTech”, compagnie a metà strada tra la tecnologia e la finanza: il primo vero esempio di grande portata a livello mondiale è stata la nascita di PayPal che dal 20 luglio 2015 è quotata presso il Nasdaq, la borsa tecnologica di New York. Il termine FinTech deriva dall’unione di due parole: “fin” come finanza e “tech” come tecnologia. 
Il Fintech  ha come obiettivo finale la digitalizzazione totale del sistema bancario e finanziario usando la tecnologia per rendere il sistema stesso più efficiente.
Vista la loro natura altamente tecnologica, le Fintech sono generalmente nuove imprese che fondano la loro stessa filosofia di affari sull'ICT.
Da alcuni anni le banche, anche italiane, hanno deciso di approcciare il fenomeno per evitare di rimanere spiazzate dalla velocità con cui questo sta evolvendo.  
Ne abbiamo parlato con Marta Ghiglioni, Direttore Generale di Italia Fintech, nel corso dell'ABI Lab Forum 2019, che ha avuto luogo presso la Borsa di Milano.

L'INTERVISTA

Molti avranno letto negli ultimi anni sul fenomeno Fintech. Che cos'è effettivamente una Fintech?
Il mondo della Finanza e del Banking è legato alla tecnologia molto più di altri settori. Trovare quindi  una definizione precisa del cosa sia Fintech e cosa non lo sia è più complesso rispetto ad altri settori. L'innovazione tecnologica legata al banking ha raggiunto un livello talmente sofisticato, per cui ha cambiato il modello di business o il modello di servizio al cliente. La Fintech entra in una parte sostanziale dei processi dell'industria bancaria e riesce rapidamente a compiere una delle due trasformazioni indicate. Le banche hanno investito moltissimo in tecnologia ma in certi casi le Fintech sono ancora più rapide.

Perchè le Fintech sono nate al di fuori del sistema bancario?
Tutto è partito con la grande crisi finanziaria del 2008-2009.
Molte persone all'interno del sistema bancario europeo si sono trovati senza lavoro o hanno dovuto reinventare la propria professione. 
Queste persone uscite dal sistema bancario, forti delle proprie competenze tecnologiche e nel contempo esperte nei processi bancari, hanno fondato piccole società con un forte orientamento alle tecnologie, con lo scopo di creare servizi più verticali o specifici che risolvano quel “problema” che loro avevano affrontato spesso nella carriera in banca, attraverso un sistema nuovo, partendo da una “pagina bianca”.  Senza infrastruttura legacy, tali servizi sono stati completamente ridisegnati con una logica orientata al cliente. La Fintech opera quasi sempre su di un piccolo tassello del processo bancario, ottimizzandolo grazie alle tecnologie. Andando sul problema specifico del cliente, la Fintech trova la soluzione specifica. Questo sta accadendo in particolare nel sistema dei pagamenti e nel supporto alle attività della Piccola e Media Impresa.

Le prime Fintech sono nate quali emanazioni dei grandi gruppi tecnologici mondiali i cosiddetti GAFA (Google, Amazon, Facebook, Apple), poi sono nate le prime Fintech a Londra, cosa succede in Europa e a Milano nello specifico? 
Londra è stata intelligente nel riuscire ad attrarre e canalizzare per prima le risorse tecnologiche e bancarie per soddisfare una voglia di innovazione che era presente in tutta Europa.
Oggi Londra sta soffrendo la situazione legata alla Brexit, per cui varie importanti capitali finanziarie europee si stanno muovendo per diventare attrattive nei confronti delle Fintech. Fra questi bisogna citare sicuramente Francoforte, che già era molto forte per gli operatori tradizionali e Parigi grazie ad una volontà precisa dei governatori transalpini.
Milano è tra le città italiane più avanzate nel settore, anche perchè un anno e mezzo fa è stato creato un luogo fisico chiamato “Fintech District” che non è solamente un aggregatore di aziende specializzate ma anche una community  che abbraccia più di cento imprese ad oggi con cui Italia Fintech collabora attivamente.


Per leggere l'intervista completa:


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