Poche e di basso profilo le presenze italiane nella speciale classifica elaborata dall'EFES relativa alla partecipazione dei dipendenti nel capitale delle aziende per cui lavorano.
La Federazione Europea per l'azionariato ai Dipendenti (EFES -European Federation Of Employee Share Ownership) ha organizzato nel mese di dicembre in Bruxelles un convegno per sensibilizzare la partecipazione all'azionariato diffuso in particolare da parte dei dipendenti.
Nel corso dell'evento, patrocinato dalla Commissione Europea, è stata comunicata la lista delle aziende "Top 100" nell'azionariato ai dipendenti per l'anno 2006 con presentazione delle migliori Imprese.
In particolare, in base alla classifica EUROCAP100 le Società sono classificate per capitale detenuto dai dipendenti, in milioni di Euro, ordinando le maggiori Società che sono parzialmente o totalmente possedute dai dipendenti (attraverso ESOP, piani di acquisto o altri piani di azionariato diffuso, o sotto forma di cooperativa di produzione e lavoro).
Il primo dato che risalta nella speciale classifica europea è quello della limitatissima presenza di aziende italiane. Nessuna italiana tra le prime 30 aziende: scorrendo verso il basso la prima società italiana, Mediobanca, si colloca al quarantesimo posto con una capitale posseduto dai dipendenti pari a 774 milioni di euro (il 5,89% del capitale totale dell'azienda).
Molto più in basso si posizionano le restanti 7 aziende italiane tra cui Mediolanum, Capitalia e Geox.
In particolare il settore bancario rappresenta in Europa uno dei principali attori del rapporto EFES che vede ben 5 banche (UBS, Deutsche Bank, Societè Gènerale, BNP Paribas e Credit Agricole) nelle prime 10 posizioni con quote di capitale possedute dai dipendenti assolutamente di rilievo, pari a valori tra il 5 e l'8% della già importante capitalizzazione di borsa di tali colossi del credito.
Visti i risultati della prima classifica europea rilasciata dalla EFES si può notare come in Italia ed in particolare nel settore del Credito la strada da percorrere per allinearsi alle principali realtà continentali sia ancora molto lunga.
Nel link, la speciale classifica delle prime 100 compagnie europee
