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Rassegna Stampa Estera

Il Sogno Europeo

Di Jeremy Rifkin
Edizioni Mondadori – 2004
Pagg. 450 – euro 18,50

 

Alla luce delle recenti evoluzioni relative all'approvazione della Carta Costituzionale Europea, che hanno visto la Francia fornire un deciso no referendario, ritorna di grande attualità il best-seller di Jeremy Rifikin.
Il famoso economista elogia il modello europeo quale "terza via" di riferimento in grado di garantire un migliore sviluppo economico e sociale del mondo.

 


 

Il Sogno americano, figlio del mito della frontiera e modello di vita per molte generazioni di diversi paesi, è in netto declino. Prometteva il benessere materiale in cambio del sacrificio, del duro lavoro e della disponibilità a rischiare, mentre oggi negli Stati Uniti si lavora sempre di più ma si è pagati sempre di meno, il tempo non basta mai e le speranze in un futuro migliore sembrano dissolversi. Intanto, secondo Jeremy Rifkin, in tutto il mondo si sta affermando un nuovo sogno, radicalmente diverso: il Sogno europeo. Con 25 nazioni, 455 milioni di abitanti e un PIL di 10.500 miliardi di dollari, gli  "Stati Uniti d 'Europa " hanno ormai superato quelli d 'America e sono diventati la più importante economia del pianeta. Rispetto agli americani, gran parte dei cittadini europei gode di maggiori protezioni sociali, una più lunga aspettativa di vita, una migliore istruzione, più tempo libero, e povertà, criminalità, degrado sono meno diffusi. Insomma, in alcuni paesi dell 'Unione europea si vive meglio. Inoltre l 'Europa è diventata un gigantesco laboratorio dove ripensare il futuro dell 'umanità: se il Sogno americano promuoveva una crescita economica illimitata, la ricchezza individuale e la difesa degli interessi privati, quello europeo privilegia lo sviluppo sostenibile, l 'integrazione sociale, la responsabilità collettiva. Rifkin indaga nella storia culturale, scientifica e artistica del Vecchio continente per scoprire le radici di questo Sogno europeo, e le rintraccia nel lungo processo di riflessione critica su alcuni concetti costitutivi dell 'era moderna (individualismo, libero mercato, Stato-nazione,  'sfruttamento ' scientifico della natura) che in America sono stati invece ereditati ed eletti a valori assoluti.
Ovviamente, la nuova Unione europea non è esente da difficoltà e debolezze, né i suoi nobili principi sono sempre immuni da ipocrisie. Ma l 'importante, secondo Rifkin, è che oggi essa offre all 'umanità una nuova e ardita visione del futuro, all 'altezza delle sfide poste dalla società globale, forse un 'alternativa vincente alla vecchia e appannata utopia americana.


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