Centro Studi Sociali
Pietro Desiderato

Presentazione
Pietro Desiderato
Finalità
Statuto
Comitato Scientifico
Contatti

Eventi e iniziative
Corporate Social Responsability
Integrazione e diversabilità
Mercato del lavoro
Nuove tecnologie
Politica economica
Relazioni industriali
Risorse umane
Salute e sicurezza sul lavoro
Sistema creditizio e assicurativo
Sistema fiscale
Sistema previdenziale
Sistema sanitario
Volontariato e nonprofit
Welfare
Rassegna Stampa Estera

La fine del ceto medio

e la nascita della società low cost
di Massimo Gaggi, Edoardo Narduzzi
Edizioni Einaudi - 2006
pp. 152 - Euro 13,50


Il lungo addio dell'Occidente alla propria tradizione industriale coincide con il crepuscolo del consumatore borghese, stretto nella morsa della globalizzazione e scosso dalla rivoluzione 'democratica' nei nuovi consumi di massa. Una realtà caratterizzata da un'equazione sociale altrettanto originale: piú consumi, piú squilibri. Per le imprese - sempre piú attratte dall'Asia, dove stanno crescendo miliardi di nuovi capitalisti - è un'occasione per rigenerare la presenza sui mercati occidentali. Per la politica è una sfida formidabile: entra in crisi la logica fondante del modello europeo e con essa l'organizzazione storica del welfare.

L'Italia, vittima delle sue contraddizioni storiche, non riesce a reagire e a riorganizzarsi: la sua originalità produce valore altrove e il suo modo di vivere diventa impresa ovunque tranne che in patria. Il governo del mondo senza ceti medi richiede visioni limpide e una leadership politica determinata, pronta a rischiare.

L'Europa appare in affanno, ma la sua cultura umanistica è l'unica in grado di attenuare la spinta al consumismo estremo della società low cost. Il ceto medio sta per uscire di scena, dopo essere stato per oltre due secoli l'elemento fondante della società occidentale. Esaurite le ragioni economiche, politiche e sociali che l'avevano fatta emergere, questa classe non riesce piú a adattarsi ai cambiamenti imposti dalla globalizzazione.

Il bastone del comando passa dai produttori ai consumatori. Nella società prende forma un ceto indistinto, la classe della massa, che vuole soprattutto consumare di piú. E' una rivoluzione insidiosa per la politica, ma non priva di contenuti democratici. Sulle sue bandiere sono impressi i marchi di Ryanair, Ikea, Wal-Mart, Skype, Zara, Google. È la rivoluzione "low cost" prodotta da un capitalismo capace di standardizzare ogni cosa ma anche di personalizzare la sua offerta. Condannando al tramonto anche il costoso welfare del dopoguerra europeo e disegnando un futuro "low cost" anche per i servizi pubblici.


Versione per stampa
CERCA NEL SITO
© 2004 Centro Studi Sociali Pietro Desiderato
Powered by Time&Mind