Organizzare i cambiamenti sindacali

 

 

 

 

 

Il nuovo numero dei Quaderni di rassegna sindacale Lavori dedica un corposo approfondimento al tema delle politiche organizzative del sindacato.

 

Le associazioni di rappresentanza sono organizzazioni molto diverse dalle imprese, con caratteristiche strutturali proprie e originali che ne influenzano fortemente il comportamento. Prime tra tutte, la presenza di dilemmi organizzativi, connessi alle esigenze contraddittorie che un’organizzazione complessa deve esprimere e bilanciare al contempo, e  la debolezza dei legami tra le principali dimensioni organizzative.
 
Nonostante questi legami “deboli”, ciò che riesce a garantire una sintonia tra meccanismi di integrazione e funzionamento organizzativo è il carattere istituzionale che connota le associazioni di rappresentanza e che sposta in secondo piano costi e risultati. È il sistema di assunti e valori che produce identità e senso di appartenenza e che automaticamente ridimensiona i dispositivi strumentali dell’organizzazione rispetto agli obiettivi per cui è stata costituita.
 
Come si fa allora ad aumentare le prestazioni del sindacato? Formulando una nuova “politica organizzativa sindacale”, oppure concentrandosi sulle principali implicazioni organizzative, partendo dal dato che le associazioni di rappresentanza svolgono contemporaneamente più funzioni? È questo il dilemma di fondo che permane e che il nuovo numero dei Quaderni ha voluto affrontare coinvolgendo sindacalisti e studiosi di analisi organizzative del sindacato.

 

Tra i temi trattati, la capacità del sindacato di assumere decisioni idonee a risolvere problemi; il mestiere dei sindacalisti in chiave di competenza; la valorizzazione delle risorse umane all’interno di un’organizzazione; infine, il declino della sindacalizzazione in Europa e le nuove tattiche organizzative del sindacalismo americano.