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Rassegna Stampa Estera

Patatrac! Crisi:perchè? Fino a quando

di Roberto Vacca
Garzanti Editore - Gennaio 2010
pp. 215 - Euro 16,60
 
 


Dalla metà del 2008 si parla solo di economia e di paure. Sono eccessivi i timori per la sicurezza e quelli di pretese crisi ambientali, almeno in Italia. Sono vaghe e troppo blande le preoccupazioni per la crisi economica che è grave e che gli esperti non avevano previsto. Sembra che nessuno capisca l’economia, né sappia prevederne gli sviluppi. Solo dopo – a cose fatte – sentiamo spiegazioni apparentemente razionali.

I premi Nobel per l’economia criticano duramente gli altri Nobel e mettono in ridicolo le loro teorie. Queste critiche vicendevoli sono spesso convincenti: anche i più colti e famosi brancolano nel buio. L’asserzione suona paradossale, dato che i testi moderni di economia contengono trattazioni matematiche elaborate.

Vassilj Leontieff ebbe il Nobel per aver elaborato grosse matrici i cui elementi sono costituiti dai trasferimenti mutui fra settori dell’economia di un paese – e ogni economia è suddivisa in centinaia di settori. Si usano equazioni differenziali. Si elaborano su computer sistemi di equazioni alle differenze finite. I principi di base si trovavano già nell’Economia Politica che Vilfredo Pareto aveva scritto nel 1896. Una trattazione elementare ma rigorosa si trova nel manuale Economics del premio Nobel Paul Samuelson (nel 1955 aveva previsto (pag. 715) che le speculazioni su cambi e valute avrebbero prodotto una crisi internazionale [come quella attuale]). Negli anni Settanta il Prof. J.W. Forrester aveva proposto modelli computerizzati (empirici e piuttosto ingenui) per rendere scientifiche la gestione delle aziende industriali e la pianificazione dell’economia mondiale.

Perché, allora, l’economia matematica non è diventata una scienza esatta?
Perché le crisi economiche non si riescono a prevedere e, quindi, non si evitano?

Il Professor Roberto Vacca  nel suo recentissimo libro fornisce risposte plausibili a tutte queste domande epocali con rilessioni basate sul buon senso e anche su strumenti matematici. Descrive come si è arrivati alle speculazioni (dot.com, immobiliare, derivati -  abolizione regole per cui le banche hanno speculato rischiosamente). Analizza la contabilità delle perdite, spiega come la crisi dalla finanza è arrivata a produzione e manifatture.


Secondo Vacca, gli esseri umani sono complicati.  Il nostro cervello è così complesso che non sappiamo nemmeno descriverlo (contiene mille miliardi di neuroni ciascuno dotato di migliaia di connessioni ad altri neuroni). Quando milioni di cervelli interagiscono – nelle folle, sui mercati, nell’arena politica – succedono fenomeni complessi. Sono ardui da modellare e da prevedere.

Siamo solo in grado di parlarne, ma usiamo espressioni vaghe.
Diciamo che una folla è stata presa dal panico e fuggendo ha calpestato a morte alcune persone. Diciamo che gli olandesi furono invasati da una passione smodata per i tulipani e ne fecero salire i prezzi a livelli altissimi seguiti da un crollo definitivo. Parliamo di bolle speculative che gonfiano le quotazioni dei mercati azionari o delle case.

Registriamo i risultati, ma non sappiamo nemmeno quali segnali premonitori osservare, come misurarli, come usarli per fare previsioni.

 

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