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Relazioni industriali
30/03/2010

La partecipazione dei lavoratori nella gestione delle imprese

A Milano, presso Palazzo Besana, si sono confrontati studiosi del mercato del lavoro e delle organizzazioni dei lavoratori, rappresentanti sindacali, imprenditori e manager particolarmente sensibili ai cambiamenti in atto.

 
 
Come sono cambiati i rapporti di partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese in Italia?
Quali sono le nuove forme di collaborazione tra lavoratori e datori di lavoro?
Come incidono le nuove applicazioni web sulle modalità organizzative aziendali?
 
Partendo dal caso emblematico dell’esperienza storica di ‘Olivetti’, a Milano presso Palazzo Besana, in piazza Belgioioso si sono confrontati studiosi del mercato del lavoro e delle organizzazioni dei lavoratori, rappresentanti sindacali, imprenditori e manager particolarmente sensibili ai cambiamenti in atto.
 
L’occasione è stata la tavola rotonda ‘La partecipazione dei lavoratori nella gestione delle imprese’ organizzata dal GEI-Gruppo Economisti di Impresa in collaborazione con l’Associazione Archivio Storico Olivetti e la Fondazione IRSO, per la presentazione del libro di Stefano Musso “La partecipazione nell’impresa responsabile. La storia del Consiglio di Gestione Olivetti” (Il Mulino 2009).

 
Il libro di Musso è sull’esperienza del Consiglio di Gestione Olivetti degli anni 50-60.  ‘L’impresa responsabile’, che viene citata nel titolo del volume, è una struttura nata dai CLN nel dopoguerra presso le grandi aziende e di fatto presto scomparsa con l’eccezione di Olivetti, dove è sopravvissuta per un ventennio, e dove Adriano Olivetti ed i suoi collaboratori hanno tentato di sperimentare forme nuove di partecipazione dei lavoratori alla gestione aziendale o a parti di essa come i servizi sociali.

 
Ha rimarcato Lorenzo Stanca, presidente GEI aprendo i lavori: < E’ possibile cambiare rotta e tornare ad avere qualche grande azienda, magari frutto della crescita dei piccoli di oggi?
E’ difficile, purtroppo, immaginarlo. Il sistema delle grandi imprese in Italia _ ha detto _ si è fortemente ridimensionato a partire dall’inizio degli anni ’90.
 
Così oggi la grande organizzazione è l’eccezione: il sistema produttivo è caratterizzato da strutture aziendali di dimensioni esigue e strutture organizzative fortemente verticistiche. Se da un lato è indubbio che sotto molti aspetti questo si presenti come un modello vincente, capace di garantire maggiore efficienza, flessibilità e competitività, dall’altro è evidente che per quello che riguarda la formazione e la preparazione dei manager un modello centrato sulla media azienda presenti evidenti elementi di debolezza. Ne soffre anche la capacità delle nostre imprese di generare innovazione di prodotto e di finanziare processi di ricerca di base che portino a risultati nel medio periodo>.
Per maggiori informazion GEI.
 

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