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Rassegna Stampa Estera
Sistema creditizio e assicurativo
28/01/2011

Consumatori all’attacco delle banche

Secondo uno studio di Altroconsumo, effettuato a campione su 80 filiali di istituti di credito presenti su tutto il territorio, il 70% delle banche propone investimenti non in linea con le disponibilità finanziarie del cliente. Da Davos il sindacato mondiale UNI Global Union, rilancia il tema a livello  Planetario.
 
 
 
L'analisi di Altroconsumo indica che spesso gli istituti di credito collocano presso gli investitori prodotti finanziari non adatti ai relativi profili di rischio al solo fine di incrementare gli utili.
Il Movimento Consumatori di Pavia, ha rivelato che in un anno si sono rivolti agli sportelli dell’associazione oltre 100 clienti pronti ad aprire procedimenti legali per riottenere i loro soldi, andati in fumo in investimenti sbagliati consigliati dalle banche.
 
Il problema incalza non solo la clientela ma anche l’anello debole degli istituti di credito: i lavoratori, spesso vittime di pressioni commerciali insostenibili, costretti a piazzare i prodotti per raggiungere i budget imposti dal management.
 
A livello comunitario il sindacato UNI Europa Finance, con l'appoggio dei membri italiani tra cui la FABI, Federazione Autonoma Bancari Italiani, sta sviluppando un'iniziativa tra gli aderenti nei singoli Paesi, perché la materia venga affrontata in sede di rinnovo dei contratti nazionali di lavoro del settore.
Il 9 giugno 2010 UNI Finance ha stilato la "Carta per la collocazione Responsabile dei prodotti finanziari", una serie di regole che le banche ed i dipendenti dovrebbero adottare al fine di poter fornire in modo "sostenibile" indicazioni di investimento ai propri clienti.
 
Secondo il Segretario Generale di UNI GLOBAL UNION intervistato dal network americano CNBC, nel corso del Forum Mondiale di DAVOS, il modello finanziario europeo è ormai insostenibile
 
Per quanto riguarda l'Italia, da tempo nelle banche la FABI sta portando avanti una dura lotta contro le pressioni commerciali promuovendo protocolli per il contenimento di queste ultime.
 
Il tema è stato posto in agenda anche nella piattaforma del prossimo rinnovo contrattuale.
“Uno dei nostri obiettivi”, ha detto il Segretario generale della FABI Lando Sileoni, “sarà quello di ottenere nel nuovo contratto dei bancari un concreto impegno da parte degli istituti a regolamentare le pressioni commerciali”.

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