Tra tutti i paesi dell'Unione europea, l'Italia detiene il record negativo per quanto riguarda l'adozione delle leggi europee sul mercato interno.
Lo ha reso noto ieri la Commissione Europea, affermando che Roma non ha convertito in legge ben 66 direttive comunitarie, pari al 4,1 per cento delle norme considerate essenziali per la libera circolazione di beni, servizi, capitali e persone nell'Unione. La Commissione ha precisato che nessun altro paese è stato richiamato all'ordine da Bruxelles quanto l'Italia.
Il pessimo risultato italiano giunge a fronte dell’incremento diffuso delle approvazioni avvenute nei paesi in situazioni simili a quella italiana. Perfino le dieci nazioni che sono confluite nell’Unione nello scorso anno, si trovano in situazioni migliori di quella italiana.
Le nazioni “inseguitrici” dell’Italia in questa poco meritoria classifica sono Lussemburgo, Grecia, Repubblica Ceca e Portogallo: nota di merito alla Germania ed alla Francia che in passato occupavano posizioni simili a quella italiana ed ora primeggiano tra gli stati più solerti nel recepimento interno delle normative UE.
Tratto dal Financial Times Online - Londra, 19 luglio 2005 - www.ft.com