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05/03/2007

Voci, Volti, Visioni di imprese etniche

Presentata a Milano, la prima edizione dell'evento promosso da Impresaetcnica, con lo scopo di dare voce agli imprenditori stranieri che operano in Italia, sempre più protagonisti dell'economia nazionale.



Il livello di integrazione sociale, in una nazione come l'Italia -che ha cambiato negli anni la sua fisionomia da Paese di emigranti a Paese che accoglie nuovi cittadini emigrati- si misura anche e soprattutto in base al benessere economico creato dalla nuova situazione.

Il segnale più evidente del cambiamento in atto in Italia da circa un decennio è dato dalla nascita di nuove imprese gestite da immigrati della prima o seconda generazione. E’ un fenomeno da molti anni presente in Francia o in Inghilterra, ma che inizia ad avere un ruolo importante anche nella nostra Nazione.
I dati sono evidenti: oggi il 4,2% del Prodotto Interno Lordo italiano dipende dalle più di 200.000 imprese -spesso semplicemente individuali- fondate e gestite da persone che non sono nate in Italia.  La crescita numerica di queste nuove aziende rappresenta un fenomeno in controtendenza rispetto alla dinamica delle imprese gestite da italiani che invece sono numericamente in declino.

L’altra faccia dell’immigrazione, quella operosa e silenziosa che quasi mai compare nei giornali, si è data appuntamento il primo marzo a Milano per la prima edizione di Voci, Volti, Visioni di Imprese Etniche.

L’evento, organizzato da ImpresaEtnica, è il primo di un roadshow nazionale che avrà lo scopo di informare l’opinione pubblica, cercando di modificare lo stereotipo dell'immigrato Extracomunitario che secondo le varie ricerche socio-economiche e secondo la maggioranza dei media, rientra quasi sempre nelle due categorie antitetiche del “criminale” o del “bisognoso”.

E’ una maggioranza silenziosa quella delle centinaia di migliaia di stranieri che dopo anni di lavoro spesso sottopagato e precario, decide di “mettersi in proprio” fondando la propria impresa. Le difficoltà hanno inizio fin da subito, spesso amplificate dai problemi di comunicazione con la Pubblica Amministrazione e dalla complessità della nostra legislazione: se per l’italiano medio la burocrazia rappresenta uno dei tanti ostacoli alla libera imprenditoria, per l’immigrato che decide di mettersi in proprio spesso rappresenta un limite invalicabile.
Non di seconda importanza è la problematica legata all’accesso al credito, spesso limitato dalla ridotta possibilità di fornire garanzie da parte dei nuovi imprenditori stranieri, unita alla minore propensione al finanziamento di nuove aziende da parte del nostro sistema creditizio, rispetto ad altre nazioni europee.

Nel corso dell’evento, svoltosi presso il Circolo della Stampa di Milano, sono state presentate le esperienze di dodici imprenditori “etnici” che con alterne fortune hanno deciso di creare una propria attività imprenditoriale in Italia. Da questa testimonianza è possibile trarre importanti suggerimenti per i nuovi imprenditori che volessero, partendo da zero, fondare una nuova attività cercando di sfruttare a pieno la rete di esperienze acquisite da chi li ha preceduti nel tempo.

Nell'ambito della Tavola Rotonda del pomeriggio, eminenti esponenti del mondo dei Media, delle Pubbliche Istituzioni e della Società Civile, hanno cercato di fare il punto sullo stato dell'integrazione e dell'immagine dei lavoratori immigrati in Italia.


Impresaetnica.it è la prima testata online registrata, diretta da Josè Galvez, dedicata agli immigrati che tentano la carta dell’integrazione mettendosi in proprio.

Per maggiori informazioni:

www.impresaetnica.it

P.G.


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