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Rassegna Stampa Estera
Rassegna Stampa Estera
08/11/2011

Rassegna mondiale sulla libertà di stampa

ISFreedom il sito dedicato alla libertà di stampa nel mondo riporta quotidianamente notizie sulla violazione del diritto all'informazione.
In questa selezione: Tunisia, Egitto, Cina
 
 
 
 
Da ISFreedom
 
La Primavera araba vince il Premio Sakharov 2011
Il Premo Sakharov del Parlamento europeo per la libertà di pensiero 2011 è stato assegnato a 5 rappresentanti del popolo arabo per esprimere riconoscimento e sostegno alla loro lotta per la democrazia e per i diritti umani. Il premio sarà consegnato ai vincitori dal Presidente Jerzy Buzek durante una seduta solenne a Strasburgo il prossimo 14 dicembre. Il Premio Sakharov 2011 va a Asmaa Mahfouz (Egitto), Ahmed al-Zubair Ahmed al-Sanusi (Libia), Razan Zaitouneh (Siria), Ali Farzat (Siria) e, postumo, a Mohamed Bouazizi  (Tunisia).
Dopo la decisione Buzek ha dichiarato: "Queste persone hanno contribuito ai cambiamenti storici avvenuti nel mondo arabo e questo premio conferma la solidarietà e il forte sostegno del Parlamento alla loro lotta per la libertà, la democrazia e la fine dei regimi autoritari". Buzek ha poi aggiunto che il premio rappresenta "un simbolo per tutte le persone che lavorano per la dignità, la democrazia e i diritti fondamentali nel mondo arabo e oltre"...
 
Egitto: arrestato noto blogger, tam tam e appelli sul web
1 novembre - “Free Alaa”: si è diffusa con questo slogan sul web la notizia dell’arresto di Alaa Abd Fattah, attivista contro il regime di Hosni Mubarak e uno dei blogger più famosi d’Egitto, autore con la moglie Manal Hussein di un seguitissimo diario on-line. La procura militare del Cairo ha disposto la custodia cautelare per 15 giorni nei confronti dell’attivista – di rientro da un viaggio negli Stati Uniti – con l’accusa di “incitamento alla violenza” durante gli scontri fra manifestanti copti e forze dell’ordine nel quartiere di Maspero, presso la sede della televisione pubblica, il 9 ottobre scorso. Il blogger, secondo le informazioni in circolazione, si sarebbe rifiutato di rispondere alle domande che gli venivano formulate dall’accusa in base al principio che rifiuta che sia la giustizia militare a interrogare e giudicare i civili. Nei recenti post su internet e in un articolo pubblicato dal giornale indipendente ‘Al Shourouk’, Abdel Fattah aveva puntato il dito contro i militari che attualmente guidano la transizione in Egitto per gli incidenti di Maspero, in cui nove persone rimasero uccise e oltre un centinaio ferite. Il blogger aveva chiaramente parlato di “uso sproporzionato della forza” da parte dei militari, accusandoli di “perpetrare violenze indicibili sulla popolazione civile, a sangue freddo”. Proveniente da una famiglia di attivisti per i diritti umani, il blogger era già stato incarcerato in passato dall’ex-regime spazzato via dalla rivoluzione di febbraio. (fonte: agenzia Misna)
 
Cina-Tibet: arresti e carcere per scrittori e letterati, per colpire la cultura tibetana
1 novembre - Non ha soste la persecuzione contro gli intellettuali tibetani. Il tribunale di Barkham, nella regione del Sichuan, ha condannato nei giorni scorsi a 3 anni di carcere l’insegnante e scrittore tibetano Jolep Dawa, 39 anni. Fonti tibetane riferiscono che nemmeno si conoscono le accuse, né le ragioni per cui Dawa è detenuto dal 1° ottobre 2010. Egli è direttore di una rivista in lingua tibetana ed organizzatore di conferenze culturali tibetane. Secondo queste fonti, egli pochi giorni prima della condanna ha potuto vedere la moglie e i figli, ma anche a loro è proibito parlare della sua detenzione. Dopo l’arresto, la polizia ha confiscato il suo computer e tutti i diari e i suoi scritti letterari. Dawa è stato già detenuto negli anni scorsi. Dapprima, per un mese, perché coinvolto in una campagna contro l’uso di pellicce di animali tibetani per fare vestiti. Poi per tre mesi dal marzo 2008. Il 19 ottobre la polizia ha anche arrestato, nella sua casa nella contea Yatsi, il giovane scrittore tibetano Choepa Lugyal Aka Meche, noto per il suo prolifico lavoro di saggista e commentatore politico. Non si conosce l’accusa, la polizia ha perquisito l’abitazione portando via il computer e una copia del libro tibetano “Shar-dungri”, proibito dalle autorità. Il Tibet da anni è sottoposto a un continuo controllo militare e isolato dal mondo, con censura e taglio di Internet e linee telefoniche mobili e fisse. La persecuzione cinese da tempo ha preso di mira gli intellettuali tibetani, che molto contribuiscono a tenere viva la ultramillenaria cultura e lingua del Tibet. A giugno un tribunale di Karze, prefettura di Aba, ha condannato a 4 anni di carcere lo scrittore ed editore Tashi Rabten, per avere aiutato a pubblicare la rivista “Eastern Conch Mountain”. (fonte: (AsiaNews)
 
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