E' in linea sul sito CSSPD, l'annuale rapporto dell'International Labour Organization sul Mondo del Lavoro nell'anno 2012. Lo studio evidenzia come nonostante gli sforzi politici, i posti di lavoro di qualità non crescono a fronte di un generale deterioramento dell'equità sociale.
Il Rapporto “Il Mondo del Lavoro nel 2012” redatto dall’ILO, fornisce un'analisi completa delle più recenti tendenze del mercato del lavoro e sociali, valuta i rischi di disordini sociali e presenta le proiezioni di occupazione per i prossimi cinque anni.
La relazione sottolinea la tendenza alla ripresa dell’occupazione a livello mondiale, con una qualità del lavoro che invece si sta deteriorando accompagnata da un crescente crescita della ingiustizia sociale.
Al fine di ridurre la spesa pubblica dei singoli stati, gli sforzi politici si sono concentrati sulle riforme strutturali per aumentare la creazione di occupazione. Tuttavia, se gli strumenti politici non sono progettati con cura, potrebbero aggravare la situazione occupazionale e aggravare problemi di equità, con ulteriori conseguenze negative potenzialmente di lunga durata, sia per l'economia che per la società.
Il Rapporto ILO 2012 affronta i seguenti temi:
• In che misura la lenta ripresa ha aggravato le condizioni sociali, causando un calo del reddito, un aumento della povertà ed un allargamento della disuguaglianza?
• i Paesi hanno proceduto troppo rapidamente con il consolidamento fiscale? Come dovrebbero sostenere la ripresa nel rispetto degli obiettivi di bilancio a medio termine?
• Cosa ci si può attendere dalle recenti riforme del mercato del lavoro?
• Come possono essere incrementati gli investimenti in modo da garantire una duratura ripresa sia dell'economia che dell'occupazione?
• Quali sono stati gli ostacoli alla attuazione del progetto che prevede più posti di lavoro accompagnati da maggiore equità sociale?
I risultati del Rapporto ILO 2012 forniscono uno stimolo al mondo politico al fine di rendere urgente la necessità di creare posti di lavoro di qualità, ed allo stesso tempo gettare le basi per un mercato del lavoro più produttivo ed un’economia più equa.
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