Il 30 novembre in Roma, presso la Federazione Nazionale della stampa, verrà effettuata la presentazione dell’ aggiornamento del Rapporto sulla professione giornalistica in Italia con i dati aggiornati per l'anno 2012 a cura LSDI.
Via LSDI:
Sono oltre 112.000 i giornalisti in Italia: il triplo che in Francia, il doppio che in Uk.
Ma solo il 45% sono attivi ufficialmente e solo 1 su 5 ha un contratto di lavoro dipendente, (guadagnando però 5 volte più di un freelance e 6,4 volte più di un Co.co.co).
Intanto i rapporti di lavoro subordinato continuano inesorabilmente a calare (meno 5,1% dal 2008) e l’ età media degli attivi a crescere.
Il 30 novembre alla Federazione della stampa, a Roma, la presentazione dell’ aggiornamento (con i dati del 2011) del Rapporto sulla professione giornalistica in Italia a cura di Pino Rea per Lsdi – Insieme a Franco Siddi e Roberto Natale, segretario generale e presidente della Fnsi, interverranno i presidenti degli altri istituti di categoria: Andrea Camporese (Inpgi), Daniele Cerrato (Casagit), Marina Cosi (Fondo complementare) ed Enzo Iacopino (Ordine).
Oltre al processo di contrazione del numero di rapporti, il Rapporto di Lsdi segnala:
- la progressione degli stati di crisi – sono stati trattati solo nel 2011 55 accordi, di cui una decina ancora aperti, relativi a una cinquantina di testate e ai maggiori gruppi editoriali italiani –, con un alto flusso di prepensionamenti;
- il sostanziale blocco del turn over: i praticanti sono scesi da 1.306 del 2009 a 868, mentre dal 2007 al 2011 solo nei tre maggiori gruppi, Rcs, Espresso e Mondadori, sono stati tagliati quasi 3300 posti, il 21% circa del totale.
Una situazione che sta producendo un progressivo invecchiamento della professione e uno squilibrio nel rapporto fra attivi e pensionati che preoccupa gli istituti di categoria.
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