Il CNEL ha presentato a Roma l'annuale rapporto sul Mercato del Lavoro in Italia. Con la crisi la disoccupazione è salita oltre il 12% , ma il dato più grave secondo il CNEL è che tale livello potrebbe non più essere congiunturale ma strutturale.
L'incremento dell'offerta di lavoro e la contrazione del numero di occupati ha determinato un significativo aumento del tasso di disoccupazione che ha superato il 12% e che, alla luce dell'evoluzione del mercato del lavoro, si presume avere carattere strutturale. E' quanto emerge dal rapporto sul mercato del lavoro elaborato dal Cnel, relativo agli effetti sull'occupazone derivanti dalla crisi economica. Inoltre, secondo i dati, l'offerta di lavoro fra il 2008 e il 2012 e' aumentata di ben 900.000 persone, invece delle 550.000 della definizione standard delle forze di lavoro.
I giovani rappresentano la categoria della popolazione piu' penalizzata dal deterioramento del mercato del lavoro.
Nel 2012 aumenta il tasso di attivita' dei giovani (15-29 anni), nonostante rappresentino meno del 7% degli attivi, laddove gli over 55 sono ormai piu' del 12%. "La riflessione sulla questione giovanile e' poi scandita dalle preoccupanti statistiche su quell'ampia platea di giovani sospesi nel limbo del non studio e del non lavoro, i cosiddetti NEET, arrivati a 2 milioni 250 mila, pari al 23.9%, ovvero circa un giovane su quattro tra i 15 e i 29 anni".
Cresce la partecipazione degli over 55 nel mercato del lavoro. I lavoratori delle classi piu' anziane (55-64 anni) sono quasi 277 mila in piu' rispetto al 2011, dei quali la maggior parte occupati (+ 6,8% rispetto al 2011). L'invecchiamento della popolazione attiva si ripercuote sul turn over del circuito produttivo: "Il minor numero di persone che escono dal mercato del lavoro riduce la domanda sostitutiva, di rimpiazzo delle persone che vanno in pensione, soprattutto per effetto delle riforme pensionistiche".