Presentato a Milano e Roma nel mese di ottobre, il Rapporto Assintel 2013 sull'andamento dell'ICT e dei settori ad alta tecnologia in Italia. Crollo del "vecchio" ICT e boom della nuova Internet.
Ma la crescita del "nuovo" non è sufficiente: in 5 anni persi 4 miliardi di euro di PIL nel settore.
I numeri sono implacabili, quest’anno più che lo scorso: l’Information Technology italiana è nel pieno della recessione. Quasi 4 miliardi persi dal 2008 ad oggi, ci assesteremo a fine 2013 a 18.215 milioni di euro, con un calo del -4% rispetto al già negativo 2012. Tutti e tre i segmenti sono in calo: Hardware -9,5%, Software -3,2%, Servizi IT -4,3%.
E lo sono tutti i mercati verticali: PA e Sanità oltre il -11%, Commercio, Distribuzione e Servizi a – 5,4%, Industria – 4,7%, Trasporti e Logistica – 4,8%, Telecomunicazioni -2%, le stesse Banche (il maggior spender IT) – 2,1%.
Unica piccola luce il Consumer, con un modesto ma incoraggiante +1%.
Eppure siamo diventati onnivori digitali, tablet al +42%, 28 milioni di smartphone che crescono a vista d’occhio, e con essi l’accesso al web, il cloud, e in definitiva l’economia digitale.
Il nuovo mondo ancora non colma la crisi del vecchio, ma si espande velocemente con i dieci trend più significativi secondo ASSINTEL: Mobile Internet, Social media, Big Data, Internet of Things, Cloud Computing, Automazione della conoscenza, Robotica, 3D Printing, Digital Marketing, E-commerce.
L’economia digitale in senso ampio cresce bene, il PIL digitale è qualcosa come il 3,1% dell’intero PIL nazionale, l’e-commerce cresce del +18% e il Mobile Commerce del +160%.
Ma se ci confrontiamo con il resto d’Europa, questi valori sono sempre sotto la media.
Questa la prima fotografia dell’Assintel Report 2013, la ricerca annuale sul mercato del Software e Servizi IT in Italia effettuata da NEXTVALUE per conto di Assintel, l’associazione nazionale delle imprese ICT di Confcommercio – Imprese per l’Italia.
Non siamo più nel tempo del dire ma in quello del fare, semplicemente perché non c’è più tempo”, questo lo sfogo di Giorgio Rapari, presidente di Assintel e della Commissione Innovazione e Servizi di Confcommercio. “Le parole della politica ormai sono miraggi dissolti a cui nessuno crede più,come l’agenda digitale che aspetta ancora i decreti attuativi, come la strategia nazionale per l’Innovazione che non arriva, come il credito alle piccole imprese e il sostegno agli investimenti digitali inesistente, o infine il sostegno all’occupazione attraverso la vera riduzione del costo del lavoro.
Non per nulla nel Global Competitivenessindex del World Economic Forum, l’Italia è quest’anno scesa al 50° posto: ma è addirittura al 118° posto per l’importanza dell’IT nella visione del Governo e al 130° per la sua promozione fatta – anzi non fatta – dal Governo."
Numeri e trend del mercato IT
Un perimetro diverso per un mercato diverso: questa è la grande novità del 2013; l’economia digitale ha stravolto il mercato e le vecchie categorie devono essere integrate. Ecco perché il nuovo mercato IT deve comprendere gli Smartphone, che sono a tutti gli effetti dei PC portatili, le applicazioni Mobile, il Digital Marketing, il Cloud come abilitatore “as a service”: questo mercato allargato vale oggi 24.134 milioni di Euro.
Tuttavia la spesa IT nelle aziende è tutta in contrazione, soprattutto per quelle piccole: -19,7% per le micro imprese, -14,8% per le piccole, -11% per le medio-piccole, -7,4% per le medie imprese. Galleggiano solo quelle medio grandi (-0,5%) e quelle top (-0,3%).
Il budget IT incide sul fatturato meno del 2% per la stragrande maggioranza delle aziende intervistate (69%) e crescono di 8 punti le imprese che hanno budget addirittura inferiori all’1%.
La tendenza è quella di spostarsi verso budget IT esterni all’azienda, che incidono per il 54% del totale; la buona notizia è che il 20% di esso è dedicato a nuovi progetti e innovazione, primi fra tutti quelli di Mobile Computing (64%), con un aumento del 48% rispetto allo scorso anno.
La nota positiva arriva dalle aziende Top: per il 13% di esse ci sarà un aumento della spesa IT esterna superiore al 5% nei prossimi 12 mesi.
Infine uno sguardo più nel dettaglio sul Software e sui Servizi, che coprono i 2/3 della spesa complessiva. Per la prima volta il Software cala decisamente a -3,2% (4.145 milioni di euro) in tutte le sue componenti:Software di Sistema (-4,3%), Middleware (-3,8%), Software applicativo (-2,6%), quest’ultima non ancora compensata dalle nuove voci di applicazioni di Digital marketing, social e-commerce, App, Internet of Things e Big Data.
I Servizi continuano la loro decennale ed infelice decrescita (-4,3%), soprattutto a causa della carenza di investimento in nuovi progetti da parte delle PMI e del downpricing delle tariffe professionali. Malissimo la Formazione (-14,2%) e il Process Management (-10,3%), più contenute le perdite per la System Integration (-2,4%) e addirittura un lievissimo segno positivo per la consulenza (+0,7%) e i servizi di Application Management (+2,2%).
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