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Rassegna Stampa Estera
Mercato del lavoro
08/07/2014

Rapporto CNEL/ISTAT sul Benessere Economico

Presentato a Roma il secondo rapporto CNEL/ISTAT sul Benessere in Italia. L'acuirsi della crisi economica ha determinato una grave contrazione dell'impiego di risorse umane del Paese e un aumento delle disuguaglianze territoriali e generazionali.   
 
 

 
CNEL/ISTAT: CALA L'OCCUPAZIONE, PEGGIORA LA QUALITA' DEL LAVORO

Questa č in estrema sintesi la conclusione della seconda edizione del "Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile" presentato oggi a Roma da CNEL ed ISTAT.

La distanza che separa i tassi di occupazione e di mancata partecipazione italiani da quelli europei tradizionalmente gią molto elevata, si amplia ulteriormente negli ultimi due anni, arrivando nel 2013 a 8,6 punti percentuali per il tasso di occupazione dei 20-64enni. 
Anche gran parte degli indicatori di qualitą del lavoro segnalano un preoccupante
peggioramento della condizione dei lavoratori. 

L'instabilitą dell'occupazione rimane diffusa e l'incidenza di lavoratori a termine di lungo periodo si associa a una propensione sempre minore alla stabilizzazione dei contratti di lavoro temporanei, soprattutto per i giovani.  

Aumenta la presenza di lavoratori con un titolo di studio superiore a quello richiesto dall'attivita' svolta (il 22,1% degli occupati nel 2013), mentre resta pressoche' invariata la quota di occupati con bassa retribuzione o irregolari. 

La maggioranza degli occupati, pur non temendo di perdere il lavoro, ritiene che difficilmente riuscirebbe a ritrovare un'occupazione simile qualora la perdesse (78,8%). La soddisfazione per il lavoro rimane comunque mediamente elevata, anche se nel 2013 diminuisce per gli aspetti legati alla remunerazione e alla stabilita' occupazionale, in particolare tra gli uomini. 

L'Italia si caratterizza in Europa per la forte esclusione dei giovani dal mercato del lavoro, e il Mezzogiorno presenta una marcata incidenza di occupati in posizione non regolare (nel 2012 il 19,1% in confronto al 10,5% dell'Italia). 

Sono i giovani e i lavoratori meridionali ad essere meno soddisfatti per le varie dimensioni del lavoro, anche se, nel 2013, a seguito del peggioramento dei livelli di soddisfazione degli adulti e dei lavoratori nelle regioni del Nord la distanza diviene piu' contenuta.


Per maggiori informazioni:
 
 

Rapporto BES 2014 SINTESI COMPLETA

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