Centro Studi Sociali
Pietro Desiderato

Presentazione
Pietro Desiderato
Finalità
Statuto
Comitato Scientifico
Contatti

Eventi e iniziative
Corporate Social Responsability
Integrazione e diversabilità
Mercato del lavoro
Nuove tecnologie
Politica economica
Relazioni industriali
Risorse umane
Salute e sicurezza sul lavoro
Sistema creditizio e assicurativo
Sistema fiscale
Sistema previdenziale
Sistema sanitario
Volontariato e nonprofit
Welfare
Rassegna Stampa Estera
Nuove tecnologie
27/07/2017

Assinform : Rapporto su Digitale 2017

Presentato a Milano lo studio Assinform e Confindustria Digitale “Il digitale in Italia nel 2017”. Dopo anni di stagnazione, finalmente in forte ripresa gli investimenti in Information & Communication Technology in Italia. Previsioni in crescita per il triennio 2017-2019.




MERCATO DIGITALE ITALIANO SI CONFERMA IN CRESCITA PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO

+ 2,8% NEL PRIMO TRIMESTRE 2017 RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2016; + 2,3% SU BASE ANNUA (STIMA)

La spinta all'innovazione riguarda tutti i più importanti settori dell’economia, con una previsione di incremento medio annuo per il triennio 2017- 19 del 2,6%. Rimane lenta la realizzazione dei grandi progetti di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.


Nel 2016, il mercato digitale italiano (informatica, telecomunicazioni e contenuti) è cresciuto dell’1,8% raggiungendo i 66.100 milioni di euro. Nel primo trimestre dell’anno in corso la crescita ha accelerato, toccando il 2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e avvalorando le previsioni di crescita per il triennio 2017-2019 (+2,3% a 67.652 milioni di euro nel 2017; + 2,6% a 69.432 milioni di euro nel 2018 e +2,9% a 71.453 milioni di euro del 2019). In uno scenario che conferma una ritrovata vitalità, grazie al ruolo trainante delle componenti più innovative e ad un generale salto di consapevolezza sulle potenzialità del digitale compiuto dal Paese, permangono però criticità cui occorre dare rapida risposta. La prima riguarda il passo della ripresa che, per quanto buono, non basta ancora a colmare il ritardo accumulato e a coinvolgere le tante PMI che animano il nostro tessuto produttivo. La seconda riguarda il gap di specialisti digitali, che rischia di condizionare gli investimenti delle aziende e l’effetto delle politiche di stimolo all’innovazione. Sono queste le principali evidenze del rapporto “Il digitale in Italia 2017”, condotto in collaborazione con NetConsulting cube e Nextvalue.

“Sino a due anni fa, il nostro paese, per carenza di investimenti in innovazione, correva il rischio di rimanere ai margini dello sviluppo digitale, protagonista dei principali trend dell’economia globale. Oggi possiamo dire che questo scenario si sta sempre più allontanando grazie all’inversione di tendenza degli investimenti in tecnologia che registriamo da due anni a questa parte e che, secondo le nostre stime, continuerà a manifestarsi per almeno i prossimi tre anni” – ha affermato il presidente di Assinform Agostino Santoni - “L’impatto dell’innovazione digitale sul business è sempre più rilevante in tutti settori dell’economia italiana. Cloud, Iot, Big data, Mobile Business, Cybersecurity stanno trainando il cambiamento dei modi di produzione, di interazione con clienti e fornitori in filiere sempre più integrate. Stanno cambiando i prodotti e lo scenario competitivo, che vede l’ingresso nei mercati di nuovi operatori e piattaforme digitali che abilitano nuovi servizi”.

Lo studio Assinform non lascia dubbi al riguardo. Il Mercato Digitale Italiano si è rimesso in moto, promettendo tassi di crescita in costante miglioramento almeno sino 2019 sulla spinta dei processi di trasformazione digitale in tutti i principali settori. I tassi di crescita medio annui stimati tra il 2016 e il 2019 sono del 4,4% ogni anno nell’industria (dai 7.044 milioni di euro, +2,4%, del 2016), del 4% nelle banche (dai 6.813 milioni di euro, +3,5%, del 2016), del 4,5% nelle Utility (dai 1.576 milioni di euro, +3,5%, del 2016), del 4,2% nelle Assicurazioni (dai 1.800 milioni di euro, +3,7%, del 2016), del 3,6% nei Trasporti (dai 2.209 milioni di euro, +2,5%, del 2016), del 4,7% nella Distribuzione (dai 3.991 milioni di euro, +3,5%, dei 2016). Tutte dinamiche incoraggianti, che tuttavia trovano meno riscontro nella PA, in cui la spesa in digitale è attesa calare con un tasso di crescita medio annuo di poco meno del 2%, ad eccezione della Sanità, che invece promette un tasso medio annuo di crescita del 3% circa (dai 1.450 milioni di euro, +1,6%, del 2016). Dal punto di vista territoriale aumenta la polarizzazione nel Nord Ovest che contribuisce al 38,3% della spesa digitale complessiva del Paese con una crescita del 2,3% nel 2016.

“Se è una notizia assolutamente positiva per le prospettive di crescita dell’economia italiana che si sia ripreso a investire nel digitale, dobbiamo essere consapevoli che molto resta ancora da fare - ha commentato Santoni, che ha concluso – Nel prossimo periodo sarà cruciale consolidare questo trend. Agli sforzi per far sì che la trasformazione digitale coinvolga una platea sempre più ampia di Pmi, oggi ancora troppo ristretta, vanno affiancate iniziative formative a tutti i livelli del sistema d’istruzione e formazione professionale per far fronte alla crescente domanda di competenze digitali e figure professionali specializzate. Questo è un nodo cruciale che va affrontato al più presto e in modo efficace, per evitare che causi ritardi e per creare vere opportunità per i giovani”.


Quello delle competenze digitali, secondo lo Studio Assinform, è un tema di portata strategica. Per il 2016-2018, è stimato un fabbisogno di 85.000 nuovi specialisti, 65.000 dei quali per soggetti di primo impiego, più della metà dei quali laureati e per fabbisogni che possono essere soddisfatti solo in parte. Già ora si manifestano forti criticità per i profili di Data Scientist, Business Analyst, Project Manager, il Security Analyst e altri ancora, necessari per i progetti di Trasformazione Digitale.


LE PREVISIONI 2017-2019

Tra il 2017 e il 2019 le previsioni annunciano un progressivo rafforzamento del tasso di crescita del mercato complessivo, in presenza di dinamiche in progressivo recupero per i Servizi di Rete di Telecomunicazione (TLC) e software, soluzioni e servizi ICT. Più in particolare, la crescita stimata:

·         per il 2017 è del 2,3%, a 67.652 milioni di euro con i Servizi di Rete Tlc a 22.243 milioni di euro (-0,5%, contro il -2,4% del 2015 e il -1,1% del 2016), i Servizi ICT a 10.990 milioni di euro (+3,4%); Software e Soluzioni ICT a 6.616 milioni di euro (+5,7%), Dispositivi e Sistemi a 17.515 milioni di euro (+1,7%), Contenuti Digitali e Digital Advertising a 10.288 milioni di euro (+6,9%);

·         per il 2018 è del 2,6%, a 69432 milioni di euro, con i Servizi di Rete Tlc a 22.265 milioni di euro (+0,1%), i Servizi ICT a 11.399 milioni di euro (+3,7%), Software e Soluzioni ICT a 7.043,5 milioni di euro (+6,5%), Dispositivi e Sistemi a 17.752 milioni di euro (+1,3%), Contenuti Digitali e Digital Advertising a 10.973 milioni di euro (+6,7%);

·         per il 2019 è del 2,9%, a 71.453 milioni di euro, con i Servizi di Rete Tlc a 22.397 milioni di euro (+0,6%), i Servizi ICT a 11.848 milioni di euro (+3,9%), il Software e Soluzioni ICT a 7.500 milioni di euro (+6,5%), Dispositivi e Sistemi a 18.035 milioni di euro (+1,6%), Contenuti Digitali e Digital Advertising a 11.673 milioni di euro (+6,4%).


Per maggiori informazioni:

 

Versione per stampa
CERCA NEL SITO
© 2004 Centro Studi Sociali Pietro Desiderato
Powered by Time&Mind