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Nuove tecnologie
27/11/2020

Rapporto Anitec-Assinform 2020

Presentato il Rapporto dedicato all'andamento dell'ICT in Italia. Il mercato digitale italiano regge il colpo della Pandemia.  La domanda digitale in Italia limiterà il calo al 2%, per poi crescere del 3,4% nel 2021 e del 3,3% nel 2022.




IL DIGITALE REGGE IL COLPO DELLA PANDEMIA. 
LA DOMANDA TORNERA’ A CRESCERE NEL BIENNIO 2021-2022.

La centralità dell’’ICT nelle strategie di rilancio del Paese promette un nuovo passo, in linea non solo con i finanziamenti straordinari dell’UE, ma anche con le spinte delle imprese. Nel 2020, in piena emergenza sanitaria, la domanda digitale in Italia limiterà il calo al 2%, per poi crescere del 3,4% nel 2021 e del 3,3% nel 2022.
 
Secondo Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform “I prossimi due anni saranno decisivi per far sì che la crisi pandemica non venga ricordata solo per il grave dramma sanitario, ma anche per aver impresso una forte accelerazione al processo di digitalizzazione del nostro Paese. Il digitale, infatti, ha sostenuto l’attività di famiglie, imprese, istituzioni durante i lockdown e si afferma quale leva più potente e sostenibile per spingere la ripartenza perché diventi ripresa. In questo quadro, è necessario che le risorse del recovery fund, nel quadro del programma Next generation EU, vengano destinate prioritariamente a progetti di trasformazione digitale e di innovazione negli ambiti che fanno la differenza: dalle infrastrutture di rete e all’evoluzione dell’amministrazione pubblica, dal sostegno alla digitalizzazione diffusa delle imprese, al rafforzamento del settore ICT in Italia e della sua capacità di ricerca e sviluppo, e così via, sino alla creazione massiva delle competenze digitali evolute di cui siamo carenti. I trend della domanda dicono che è possibile.” 
Così ha dichiarato Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT, alla presentazione delle ultime rilevazioni sul digitale in Italia e sulle previsioni di mercato ICT al 2022, realizzate con la collaborazione di NetConsulting cube.

“Nel primo semestre del 2020, nel pieno della prima ondata pandemica, il mercato digitale italiano ha limitato il calo al 2,9% rispetto al primo semestre del 2019. Quasi tutti i comparti hanno avuto una flessione dei ricavi, ma di gran lunga inferiore al resto dell’economia. – ha affermato Gay – Ciò va a conferma della percezione del fabbisogno di digitalizzazione e del ruolo trainante che stanno avendo le tecnologie più innovative, i Digital Enabler, che comprendono, Cloud, Intelligenza Artificiale, Mobile Computing, Big data, IoT, Blockchain, Cybersecurity e altro ancora. Anche in un semestre difficile, la loro domanda ha continuato a crescere, innescando dinamiche che lasciano intravedere una sostanziale tenuta del mercato per fine 2020”.

Per l’intero 2020 il mercato digitale italiano, secondo lo scenario più probabile e grazie al relativo recupero nella seconda metà dell’anno, è atteso chiudere in calo per non più del 2% rispetto all’anno scorso, a 70,5 miliardi di euro. Sono attese flessioni moderate per Dispositivi e Sistemi (-1,9% sul 2019) e Software e Soluzioni ICT (-1,6%), per effetto delle esigenze emerse nel lockdown e per lo sviluppo della sicurezza e di nuove piattaforme di servizio online in tutti i settori. I Servizi ICT dovrebbero addirittura tenere (-0,1%), grazie alla continua crescita a due cifre dei servizi Cloud (+16%), che a sua volta interseca la crescita di tutti i Digital Enabler. È attesa la conferma del perdurare del calo nei Servizi di Rete (-5,9) e della crescita per i Contenuti e la Pubblicità Digitale (+2,7%).

 “Si tratta di andamenti che, in una fase recessiva, non possono che confermare la strategicità dell’ICT e la maggior consapevolezza in tutti i settori delle sue potenzialità per resistere e ripartire - ha aggiunto Gay - e che preludono a una buona ripresa del mercato nel prossimo biennio, come rilevano le proiezioni per il 2021 e il 2022.”

Anche prendendo in conto con la massima prudenza gli effetti del Recovery Fund, per il mercato digitale italiano si prevede una crescita complessiva del 3,4%, nel 2021, a circa 73 miliardi di euro, e del 3,3% nel 2022, a più di 75 miliardi, con tutti i comparti tecnologici dell’IT in crescita. Più in particolare, per effetto della ripresa dei progetti di modernizzazione infrastrutturale, del riavvio dei progetti applicativi e degli acquisti consumer, le crescite stimate sono: per i Dispositivi e Sistemi del 5,5% nel 2021 e del 5,2%nel 2022; per il Software e le Soluzioni ICT del 7,6% nel 2021 e del 6,4% nel 2022; per i Servizi ICT, del 7,8% nel 2021 e del 7,2% nel 2022; per i Contenuti e Pubblicità Digitale, del 6,5% nel 2021 e del 5,4% nel 2022.

Sempre nel biennio 2021-2022, si prevede una dinamica più forte per la componente business (+5,3% nel 2021 a circa 43,2 miliardi di euro, e +4,6% nel 2022, a più di 45,1 miliardi) che per quella consumer (+ 0,9% nel 2021, a circa 29,7 miliardi, e +1,5% nel 2022 (a circa 30,2 miliardi).

In ambito business, si riproporrà la centralità di Industria (+7,7% nel 2021 e +5,8% nel 2022) Banche (+4,6% nel 2021 e +3,5% nel 2022), Telecomunicazioni e Media (+4%, nel 2021 e +3,5% nel 2022), Distribuzione e Servizi (+5,4% nel 2021 e + 4,4% nel 2022). Crescite simili sono anche attese da Assicurazioni e Finanza, Utility, Traporti e Sanità. E si profila anche la conferma del cambio di passo della Pubblica Amministrazione, sia Centrale (+4,3% nel 2021 e +4,1% nel 2022) che Locale (+3,7% nel 2021 e +4,4% nel 2022).

Sono previsioni incoraggianti, soprattutto tenendo conto che in questi mesi il Governo concluderà l’elaborazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, PNRR: dei 209 miliardi di euro resi disponibili dalla UE tra prestiti e contributi a fondo perduto, tra 50 e 60 saranno da destinare agli investimenti per la modernizzazione digitale del Paese. “Abbiamo di fronte un’occasione unica, per migliorare quelle previsioni e soprattutto per fare quel cambio di passo che è alla base della fiducia di investire da parte imprese di tutti i settori e nello stesso comparto ICT in Italia.  Mai come oggi - ha concluso Gay - è urgente dotarsi di una politica industriale per il digitale all’altezza delle sfide e attuarla con un approccio di sistema, con iniziative, obiettivi e risultati condivisi e perseguiti in modo coordinato da tutti i soggetti rilevanti. Pubblici e privati.”

A quest’ultimo riguardo, Anitec-Assinform, tenendo conto degli sviluppi in corso al MISE, ha individuato più priorità di intervento, sia sul fronte della domanda digitale che del settore ICT.

Sul fronte della domanda si tratta di dare:

    * alle imprese di tutti i settori la capacità finanziaria di proseguire anche in questa fase la trasformazione digitale, rafforzando l’incentivazione ed estendendone l’applicazione;
    * alle infrastrutture a banda ultra-larga nuovo impulso realizzativo;
    * alla PA la possibilità di contare su gare di minor complessità e durata;
    * alla scuola strategie, infrastrutture e competenze specifiche alla didattica in digitale;
  * alla sanità spinta alla digitalizzazione delle aree chiave, dalle banche dati per la prevenzione, alla diffusione totale del Fascicolo Sanitario Elettronico, alla telemedicina personalizzata, all’interoperabilità dei sistemi. 


Sul fronte dell’offerta, e cioè dello stesso settore ICT, si tratta di:

    * dare più consistenza e stabilità agli incentivi alla R&D digitale e concentrarli negli ambiti a maggiore potenzialità di industrializzazione e interazione con i poli scientifici.
    * estendere il supporto alle startup, aggiungendo (a quanto già previsto dal Fondo Innovazione e dal Fondo Centrale di garanzia) strumenti per finanziarne la crescita (scale-up);
    * rendere possibile il superamento di un gap di competenze digitali che interessa migliaia di posizioni e che limita le potenzialità del settore ICT, stimolando il sistema formativo pubblico.

 
Nel corso della conferenza stampa è avvenuta la premiazione del «Premio Nazionale sull’Innovazione Digitale 2020», promosso da Anitec-Assinform, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e con la partecipazione di imprese, enti e associazioni culturali. Il Progetto fa parte dell’iniziativa strategica “Repubblica Digitale” il cui Manifesto è stato sottoscritto da Anitec-Assinform nel 2019. I premi sono stati selezionati dalla Commissione di Valutazione presieduta da Francesco Profumo (Presidente Compagnia di San Paolo) e composta da Anna Brancaccio (Dirigente Ministero dell’Istruzione - Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione), Roberto Costantini (Direttore Summer School & Luiss Hubs), Maria Rita Fiasco (Vice Presidente Anitec-Assinform con delega all’area “Skills per la crescita d’’impresa”), Patrizia Fontana (Founder di Talents in Motion) e da Mirta Michilli (Direttore Generale Fondazione Mondo Digitale).


Anitec-Assinform e il Ministero dell’Istruzione hanno annunciato, infine, la seconda edizione del “Premio sull’Innovazione Digitale” per l’anno 2021, a conferma dell’importanza dell’iniziativa per la formazione digitale degli studenti e a sostegno dell’impegno congiunto di istituzioni e imprese per il futuro dei giovani.

 
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