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Nuove tecnologie
23/04/2021

Mobilità intelligente e Guida Autonoma

Da Plus Magazine - supplemento de "La Voce dei Bancari", edizione Nazionale - Marzo 2021. TecnoFuturo. Mobilità intelligente e Guida Autonoma: Prospettive post pandemia.





Mobilità intelligente e Guida Autonoma: Prospettive post pandemia
di Pietro Gentile


Nelle pubblicità televisive e sul web in questi mesi di pandemia che alternano lockdown duri a piccoli momenti di libertà nel movimento, siamo letteralmente travolti da annunci che ci dicono come sarà la nostra mobilità futura, in particolare per quanto riguarda l’automobile. Secondo la pubblicità, sembra che tutti nel post pandemia guideremo auto perlomeno ibride, possibilmente elettriche plug-in e auspicabilmente a guida autonoma, dotate di sofisticati sistemi di intelligenza artificiale. Mai distopia si sta rivelando così evidente. È vero che la pubblicità deve dare un segnale di cambiamento, di novità, ma in questo caso le distanze tra realtà e desiderio sono abissali. Perché quindi si verifica questa situazione e cosa potrebbe veramente cambiare nei prossimi anni? In questo breve scritto cerco di fare una serie di riflessioni e dare alcune risposte, raccogliendo l’opinione di alcuni importanti personaggi da me intervistati negli ultimi anni anche su questo argomento.

TRA TECNOLOGIA ED ETICA
La mobilità del futuro si baserà sicuramente su alcuni cardini tecnologici ed etici che andiamo a descrivere. Alcuni concetti informatici saranno alla base degli spostamenti futuri. Internet of Things (IoT), Intelligenza Artificiale (A.I.), guida autonoma, nuovi mezzi di trasporto. Le società automobilistiche da anni stanno facendo enormi sforzi per cambiare la loro natura puramente industriale per riconvertirsi o fondersi con società di software modificando i paradigmi legati alla modalità di propulsione dei veicoli prodotti. Si parla sempre più di elettrico. Le pubblicità sono il risultato del messaggio trasferito al pubblico relativamente ai grandi investimenti che le aziende dell’automotive stanno compiendo. Certamente in questo momento tali messaggi si scontrano con le ridotte capacità di spesa da parte di intere nazioni colpite dalla pandemia, dalla diminuita necessità di spostamento da parte delle persone e dalla mancanza di importanti incentivi al cambiamento da parte dei governi.

IOT
L’internet delle cose è l’unico vero elemento entrato pesantemente nell’infrastruttura delle auto che troviamo in vendita da alcuni anni. Le auto vendute oggi sono dotate di SIM dati che automaticamente si connette alla casa costruttrice fornendo una miriade di informazioni sull’autoveicolo. In un prossimo futuro con la velocità di trasmissione del 5G i dati del movimento di ogni singola auto potrebbero essere condivisi da tutte le altre in prossimità e con sistemi automatici di regolazione del traffico, in modo tale da ottimizzare il flusso di movimento, così come impedire incidenti. Per le auto nuove, molte case forniscono già oggi APP in grado di controllare in remoto i dati del mezzo, fino ad esempio all’attivazione dell’aria condizionata per rendere gradevole l’abitacolo prima della partenza o al blocco dell’auto in caso di furto. Come ci aveva detto Rob Dolci da Boston qualche mese fa, “dal punto di vista industriale il vantaggio dell’Internet delle cose è la possibilità di raccogliere molti più dati dal singolo oggetto, sul funzionamento di un’auto o di un mezzo di trasporto fino al coordinamento di un’intera infrastruttura di mobilità. Nel raccogliere e processare in tempo reale molti più dati di quanto fatto in passato si è in grado di poter prevedere il funzionamento futuro delle macchine, ad esempio potendo prevedere con precisione notevole i tempi di spostamento dei mezzi, la vita di un’auto e la sua manutenzione”.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Tale concetto è stato introdotto inizialmente nelle auto di nuova generazione come proposta di assistente alla guida. Una voce che ci aiuta nella navigazione, nella guida e nel disbrigo di routine più o meno complesse. Anche in questo caso le pubblicità si sono sbizzarrite nel presentarci la voce di un assistente e di un mezzo che apprende e conosce le nostre abitudini di guida, le nostre esigenze e risolve anche alcuni problemi. Secondo il Professor Richard B. Freeman di Harvard, che avevamo intervistato in merito, “La velocità di evoluzione e progresso dell’Intelligenza Artificiale legata al software è di gran lunga superiore a quanto potessimo immaginare qualche anno fa e porterà a rapidissimi cambiamenti che ancora adesso molti di noi non riescono nemmeno ad immaginare. Un recente sviluppo della neuroscienza ipotizza la costruzione di sistemi di Intelligenza Artificiale specializzati nello studiare come funziona il cervello umano per raggiungere più velocemente il livello di conoscenza e di identità dell’essere umano stesso. Questo tipo di intelligenza potrebbe ad esempio risolvere il dilemma della guida automatica, dove in pochi decimi di secondo un’auto dovrebbe decidere cosa fare dovendo scegliere tra la vita del guidatore e quella degli ipotetici investiti”.

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PLUS MAGAZINE MARZO 2021

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