Presentata a Milano l'edizione 2024 del Rapporto Sodalitas sulla Sostenibilità Sociale d’Impresa (SSI). Il Rapporto evidenzia il contributo delle imprese nell’affrontare i profondi impatti su persone e società generati dai cambiamenti in corso.
Sono stati presentati a Milano in Assolombarda i risultati del 2° Rapporto dell’Osservatorio Sodalitas sulla Sostenibilità Sociale d’Impresa (SSI), che si propone di approfondire e comunicare il contributo distintivo delle imprese nell’affrontare i profondi impatti su persone e società generati dai cambiamenti in corso, per realizzare una prospettiva duratura di sviluppo.
L’Osservatorio, che nasce come un programma di ricerca permanente, unico nel panorama nazionale, si impegna a tracciare di anno in anno il quadro aggiornato della sostenibilità sociale d’impresa in termini di strumenti e metodi di intervento distintivi, benchmark di riferimento, trend evolutivi e confronto con le esperienze europee.
Questa seconda edizione del Rapporto ha messo al centro del percorso di ricerca l’impegno delle imprese, le loro priorità sui temi sociali e le strategie messe in campo per amplificare l’impatto sui propri stakeholder di riferimento. Le imprese sono state coinvolte attraverso una serie di focus group, un’indagine quantitativa su un campione di 127 aziende italiane, e la raccolta di 21 case histories di imprese associate a Fondazione Sodalitas che presentano casi pratici di iniziative di sostenibilità sociale. Va detto che il campione consultato è rappresentativo non dell’universo delle imprese italiane, ma del segmento di imprese più sensibili ai temi della sostenibilità e più impegnate a integrarla nelle proprie strategie di business.
Le principali evidenze dell’indagine
Dai risultati dell’indagine emerge una elevata consapevolezza della gravità e dell’urgenza delle attuali sfide ambientali e sociali e coscienza del ruolo decisivo che le imprese sono chiamate a svolgere per favorire l’evoluzione verso una società più equa e più sostenibile.
Emerge un giudizio di (parziale) inadeguatezza su quanto è stato fino ad oggi realizzato e la necessità di un incremento di impegno “sociale” da parte delle imprese, in particolare per quanto riguarda alcuni ambiti: il controllo della catena di fornitura, la parità di genere, la riduzione delle diseguaglianze, la formazione e l’inserimento lavorativo degli immigrati.
In ambito sociale appare oggi prioritario l’impegno sul fronte “interno”: i dipendenti vengono indicati come lo stakeholder primario e le iniziative rivolte al loro benessere considerate prioritarie.
La concezione di benessere si è ampliata: oggi è richiesta attenzione, oltre che alle dimensioni tradizionali (benessere fisico, benessere economico), anche a dimensioni “nuove” (benessere psicologico e soprattutto relazionale). Ciò implica un forte impegno su una molteplicità di aspetti della vita in azienda: qualità del lavoro, welfare aziendale, parità di genere, diversità e inclusione, formazione.
Risulta oggi necessario per dare piena credibilità all’impegno “sociale” delle imprese l’impegno diretto a favorire l’inserimento lavorativo dei giovani rispondendo alle loro aspettative di conciliazione vita-lavoro e di maggiore flessibilità e a realizzare iniziative sociali, culturali, ambientali rivolte al miglioramento della qualità della vita delle comunità di appartenenza.
Decisiva, su ognuno di questi fronti, è la capacità di realizzare alleanze finalizzate a rendere più efficaci le iniziative messe in campo: innanzitutto con le organizzazioni non profit ma anche con le amministrazioni locali e le istituzioni formative (scuole e Università).
Infine, due le aree in cui appare opportuno un miglioramento: la messa a punto di validi modelli per la valutazione/misurazione dei risultati ottenuti e la capacità di programmare più efficaci strategie di comunicazione, soprattutto verso l’esterno, delle iniziative realizzate.
Alberto Pirelli, Presidente Fondazione Sodalitas: “L’impresa protagonista dello sviluppo della coesione sociale del Paese”
“Attraverso i dati raccolti dall’Osservatorio, le imprese ci confermano che la rilevanza della Sostenibilità Sociale è aumentata rispetto al passato”, ha dichiarato Alberto Pirelli, Presidente di Fondazione Sodalitas. “I temi sociali sono sempre più centrali e le imprese sono chiamate a svolgere un ruolo primario nella promozione di azioni finalizzate a contrastare i molteplici aspetti della crisi sociale in atto. Investire in sostenibilità sociale significa realizzare con credibilità, capacità finanziaria, innovazione e visione nel tempo una strategia multistakeholder necessaria per la crescita dell’azienda e lo sviluppo della società. Sulla base delle conoscenze e buone pratiche rilevate attraverso l’Osservatorio, Fondazione Sodalitas”, ha concluso il Presidente Pirelli, “intende affiancare e supportare le imprese nel perseguire una strategia di sostenibilità sociale aprendo una nuova prospettiva che veda l’impresa come protagonista dello sviluppo della coesione sociale del Paese”.
Al convegno tenutosi in Assolombarda, oltre al Presidente di Fondazione Sodalitas Alberto Pirelli, sono intervenuti, Giulia Castoldi, Vice Presidente Assolombarda, Paolo Anselmi, Presidente WaldenLab, Marco Frey, membro del Comitato Scientifico dell’Osservatorio SSI e Presidente Global Compact Network Italia, Cristina Bombassei, Chief Sustainability Officer Brembo e Presidente Gruppo Tecnico Responsabilità Sociale d’Impresa Confindustria, Paolo Bonassi, Responsabile Direzione Centrale Strategic Initiatives and Social Impact Intesa Sanpaolo, Francesco Baroni, Amministratore Delegato Gi Group, Francesca Magliulo, Direttrice Fondazione EOS – Edison Orizzonte Sociale e Alessandro Beda, Consigliere Delegato Fondazione Sodalitas.
Alle attività dell’Osservatorio promosso da Fondazione Sodalitas hanno collaborato Walden Lab, come Research Partner, Omnicom PR Group, in qualità di Communication Partner e CSR Europe, che ha portato la visione delle imprese europee rispetto al ruolo fondamentale che la sostenibilità sociale dovrà ricoprire all’interno della strategia della nuova Commissione Europea.