Il Consiglio Nazionale per l'Economia ed il Lavoro, ha presentato a Roma nell'ambito della collana "Quaderni CNEL" uno studio dedicato al rapporto tra Intelligenza Artificiale e Mercato del Lavoro.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E MERCATI DEL LAVORO
L’Intelligenza Artificiale, nelle sue diverse applicazioni, è al centro dell'attenzione dei mercati, dei ricercatori, degli studiosi, dei policy maker, delle organizzazioni, della società civile per le molteplici potenzialità di applicazione e per la trasversalità che permea la nostra quotidianità.
Si stima che il suo contributo all'economia possa raggiungere trilioni di dollari.
Mentre alcuni ne temono i limiti, i rischi, gli impatti sulle attività e sulle competenze lavorative che saranno modificate o eliminate, altri, consapevoli dei suoi benefici esponenziali, ne riconoscono le opportunità, non solo legate alle attuali professionalità e capacità, quanto a quelle che, oggi, ancora non esistono.
Il CNEL, la casa dei corpi intermedi, vuole essere il "luogo", sia fisico che virtuale, che ospita una riflessione organica, partecipata e aperta sugli impatti che l’Intelligenza Artificiale può esprimere nei diversi mercati del lavoro in Italia.
Nel XXI Quaderno del CNEL, il primo della XI Consiliatura, sono presenti alcuni contributi preliminari alla discussione. Il documento ripercorre una rassegna ragionata della letteratura economica, giuridica e tecnica sui modelli computazionali, nazionale e internazionale, con particolare attenzione al lavoro ancora in corso di audizioni della XI Commissione della Camera e recepisce, altresì, un’osservazione sui modelli computazionali sull’IA nella prospettiva di economic complexity.
Con un primo contributo sono stati individuati i principali elementi della riflessione scientifica internazionale sulle tematiche dell’IA e del suo impatto sul mondo del lavoro, così da definire le linee di approfondimento per le successive ricerche. In questo modo è stato possibile identificare gli aspetti di maggiore interesse anche per il dibattito italiano, ridimensionando i paventati rischi di disoccupazione tecnologica di massa e concentrando l’attenzione sugli aspetti qualitativi della profonda trasformazione tecnologica in corso sull’occupazione in termini di nuova complementarità tra uomo e tecnologia, nuove esigenze di competenze e possibili effetti sui salari e sulle diseguaglianze.
Al contempo si sono riscontrate le potenzialità dell’intelligenza artificiale rispetto al funzionamento stesso del mercato del lavoro – es. miglioramento del matching e della profilazione, anticipazione dei fabbisogni professionali – rischi e possibili benefici dell’IA adottata nei contesti di lavoro, tra miglioramento della gestione dei profili prevenzionistici ed esigenze di garanzia rispetto a usi distorti o errati della stessa nella gestione del personale e dell’organizzazione produttiva (c.d. algorithmic management).
È su tale quadro di riferimento che si innestano i successivi studi. Uno di essi è stato diretto ad analizzare percezione, aspettative e visione dell’impatto attuale e futuro dell’IA nel contesto interno attraverso le posizioni espresse dagli attori qualificati auditi nell’ambito dell’Indagine conoscitiva sul tema in corso in Commissione Lavoro della Camera dei deputati. Esperti accademici e professionisti, aziende, organizzazioni datoriali, sindacati, ordini e associazioni professionali, esponenti della società civile offrono, infatti, elementi di riflessione sulle peculiarità italiane e su relativi limiti e potenzialità dell’IA nei mercati del lavoro e nei contesti aziendali interni.
Gli altri due studi hanno, invece, offerto prospettive ulteriori rispettivamente con riguardo ad aspetti tecnici dell’impatto dell’intelligenza artificiale sulle attività lavorative e alla valutazione dei possibili effetti sul mercato del lavoro italiano. Il primo rassegna la letteratura sui modelli computazionali generativi per poi offrire una panoramica dei suoi possibili impatti sul mondo del lavoro e delle professioni; il secondo, elaborando sulle principali metodologia adottate per la valutazione dell’impatto dell’IA nei mercati del lavoro, offre alcune possibili piste di sviluppo teoriche e alcune prime analisi di impatto relative al contesto italiano.
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