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Rassegna Stampa Estera
Mercato del lavoro
21/03/2006

Ferma da un mese la macchina statale tedesca

In quasi tutti i Lander  tedeschi è in corso uno sciopero degli impiegati statali e comunali che dura ormai da più di un mese. Lo stato di agitazione è infatti iniziato il 6 febbraio ed al 21 marzo non si intravedono ancora sbocchi positivi.


E’ la più lunga protesta nel mondo del lavoro in Germania dal secondo dopoguerra.
Il nuovo governo di coalizione guidato dal cancelliere Merkel ha deciso di portare, a parità di stipendio, le ore di lavoro settimanali ad un totale di 40, contro le attuali 38,5 ore. Secondo i sindacati tedeschi i posti di lavoro a rischio nel caso in cui la proposta dovesse passare, potrebbero essere più di 250 mila. La trattativa avviene comunque a livello di Lander per cui in alcune Regioni si è giunti ad una soluzione di compromesso, mentre continua ad oltranza in 12 Lander su sedici.

Le conseguenze per i cittadini dopo i prolungati giorni di sciopero sono del tutto evidenti,  a cominciare dalle strade in cui si accumulano rifiuti da settimane a causa del mancato passaggio dei camion della nettezza urbana. Anche la polizia municipale aderisce allo sciopero, mettendo a rischio la sicurezza soprattutto nelle grandi città.

Tutto ciò avviene paradossalmente in un contesto in cui da almeno un anno il costo del lavoro in Germania è diminuito. Nel solo ultimo trimestre 2005, secondo l'Istituto Federale di Statistica, si è rilevato un decremento del costo del lavoro pari allo 0,3%. 
Analizzando i dati comparati degli ultimi dieci anni nei paesi dell’OCSE, Germania ed Italia sono infatti tra le nazioni in cui il costo del lavoro ha subito un incremento annuo inferiore alla media, rispettivamente con un 2,2% e 2,7%. La Gran Bretagna con una economia florida ed un mercato del lavoro dinamico ha invece registrato in dieci anni un incremento medio annuo da record pari al 4,1% secondo solo ai paesi dell’ex blocco sovietico.
 


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