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Rassegna Stampa Estera
Nuove tecnologie
09/03/2007

Anteprima Rapporto Assinform 2007

Continua il trend positivo iniziato l'anno scorso per l'informatica italiana. Segnali di ripresa degli investimenti in innovazione da parte delle imprese, soprattutto le medie. Corre il mercato consumer.



L'informatica italiana ha ripreso a crescere e accelera il ritmo, mettendo a segno un discreto + 1,6% nel 2006,  a fronte del timido 0,9% del 2005 e del segno negativo, - 0,4%, dell'anno precedente; allo stesso tempo il mercato dei consumer è aumentato al ritmo del + 8,7% annuo.

Ma il divario con i trend di crescita internazionali resta troppo ampio, così come rimane profondo il  gap nella capacità di produzione di nuove tecnologie e se non interverranno fattori in grado di imprimere una decisiva sterzata, l'Italia è destinata a diventare sempre più un paese di consumatori di innovazione tecnologica generata altrove.

"Per l'industria italiana ciò significa comprare tecnologie spesso poco personalizzate al soddisfacimento delle sue peculiarietà, rimanendo esposta a crescenti difficoltà nella competizione mondiale. Per innovare e sostenere l'espansione del Made in Italy bisogna, perciò, innovare e sviluppare l'informatica italiana. Occorre, cioè, tornare a investire in modo massiccio nel settore dell'It, scommettendo sulla sua capacità di generare nuove applicazioni e servizi informatici mirati a innovare la struttura produttiva nazionale, costituita prevalentemente da piccole e medie imprese. Una scommessa che l'informatica italiana ha tutte le carte per vincere". E' questo, in sintesi, il messaggio lanciato a Milano il 6 marzo 2007 da Ennio Lucarelli, presidente di Aitech-Assinform, nel divulgare l'anteprima dei dati del Rapporto Assinform 2007 sull'andamento del settore dell'Information & Communication Technology nell'anno 2006.

"La ripresa del nostro settore informatico - ha affermato Lucarelli - è un segnale certamente positivo che non va assolutamente sottovalutato nell'attuale fase di crescita dell'economia italiana, soprattutto perché proviene da un risveglio di attenzione verso l'innovazione  da parte delle imprese. Ma, esaminato nel contesto di un ciclo mondiale che punta sull'Information Technology come al fattore di accelerazione della crescita economica e della competitività di prodotti e servizi, va riconosciuto che il circolo virtuoso generato dall'innovazione tecnologica in Italia fa ancora troppa fatica a decollare".

A livello mondiale i numeri parlano chiaro:
l'attuale fase di espansione dell'economia è alimentata da investimenti sempre più massicci nell'It, impiegati per rafforzare le capacità competitive dei sistemi industriali, realizzare i servizi innovativi che dovranno ridisegnare la società basata sulla conoscenza, modernizzare gli apparati pubblici. Nel 2005, l'incremento del Pil mondiale, pari a 4,9%, è stato superato dal 5,4% globale registrato dall'It; nel 2006 a fronte di un Pil cresciuto del 5,1% l'It mondiale è cresciuta alla velocità del 6,1% annuo. Sempre nel 2006, in Usa l'It è cresciuto del 5,7%, in Europa la crescita media è stata del 3,9%, con punte del 6,8% come nel caso della Spagna. E' questo il contesto in cui vanno confrontati i dati italiani: nel 2005 il settore informatico nazionale ha registrato un incremento dello 0,9% a fronte di un Pil quasi fermo (0,1%), nel 2006 siamo a +1,6% per l'It con un Pil cresciuto dell'1,9%.

Nel 2006 il contributo delle famiglie è stato ancora importante e in netta crescita, ma si sono mosse le imprese. I tassi di crescita, pur contenuti sono stati positivi in tutti le classi dimensionali e hanno giocato sul grosso del mercato. Sono infatti cresciuti sia gli investimenti IT delle grandi imprese (10.696 milioni, +1,3%, contro il +0,9% del 2005), delle medie (4.678 milioni, +1,8%, in linea con l'anno prima) e anche delle piccole (3.475 milioni + 0,3%, da raffrontare però con il calo dell'1,4% del 2005). 

Lo spaccato della domanda per settori produttivi, mostra il ruolo trainante  delle imprese del comparto media e telecomunicazioni  e della distribuzione e dei servizi, che si collocano rispettivamente al terzo e al quarto posto per entità di investimenti IT, dopo le banche  e l'industria. La P.A Centrale, con una domanda individua il comparto con la dinamica più negativa.

Per quanto riguarda l'offerta, la dinamica più favorevole è ancora quella dell'hardware (sistemi, stampanti e periferiche) con vendite pari a 5.473 milioni, in crescita del 3,7%. A questo andamento a contribuito la buona performance dei Pc che con 4.979.000 unità vendute è cresciuta in volumi del 15,2% e in valore del 7,2%. In ripresa anche se moderata è risultata la componente più importante ai fini  dell'innovazione e dell'attività delle imprese nazionali, quella del software e dei servizi, risultata pari a 13.481 milioni e cresciuta dell'1,1% (contro lo 0,4% dell'anno prima), mentre quella dei servizi di assistenza tecnica ha proseguito nel suo trend di declino fisiologico (850 milioni, -3,7%), senza influire sulle performance del settore.


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