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Rassegna Stampa Estera
Nuove tecnologie
13/09/2007

Il mondo del lavoro nell'epoca del Web 2.0

Intervista a Don Tapscott,
autore del Best Seller "Wikinomics -
la collaborazione di massa che sta cambiando il mondo".
A cura di Pietro Gentile





BERLINO - 11 settembre 2007

L'Internet della seconda generazione, che si appresta rapidamente a raggiungere la sua terza fase, inizia a modificare sensibilmente e nuovamente l'economia mondiale con paradigmi figli della maturazione delle generazioni di navigatori, dei sempre più sofisticati strumenti software utilizzati e della sempre più rapida velocità con cui le informazioni si diffondono in Rete.

La collaborazione di massa, la nascita di reti sociali, lo scambio peer-to-peer, le licenze di copyleft, hanno dato vita a fenomeni rivoluzionari quali l'Open Source, che ha modificato l'economia del software, Wikipedia, l'enciclopedia online creata dagli stessi utenti o esperimenti di elaborazione distribuita di massa come il progetto GLite del CERN di Ginevra (dove, non dimentichiamo, nacque agli inizi degli anni '90 il World Wide Web ad opera di Tim Berners Lee).

A Berlino il 10 ed 11 settembre si è riunita la comunità europea dei manager ed esperti ICT nel corso del IDC EUROPEAN IT FORUM, per fare il punto sullo stato dell'arte delle nuove tecnologie in Europa e del relativo impatto sul mondo del lavoro in futuro.


In tale consesso abbiamo intervistato il Professor Don Tapscott
(http://en.wikipedia.org/wiki/Don_Tapscott) divenuto famoso in tutto il mondo negli ultimi dodici
mesi per il suo libro best seller "Wikinomics", distribuito da poche settimane anche in Italia.

E' un libro rivoluzionario che prevede un forte cambiamento nel prossimo futuro per il lavoro di tutti noi, con Corporations sempre più "aperte" all'esterno e dove ai tradizionali lavori e lavoratori si aggiungeranno nuove figure e nuovi lavori che oggi ancora non esistono.

Il volume esplora il modo in cui le compagnie all'inizio del ventunesimo secolo, utilizzano il concetto di collaborazione di massa (anche denominato produzione peer-to-peer) e le tecnologie open-source come le "wiki" per aumentare il loro successo.

Le logiche wiki sono nate in un contesto di collaborazione democratica fra pari, dove lo scambio di conoscenza non fornisce un immediato ritorno in termini di tangibilità economica e questo potrebbe essere un freno nello sviluppo di tali modalità nel mondo commerciale.

Professor Tapscott può descriverci in poche parole i concetti di base di questo nuovo fenomeno della Rete?

La Wikinomics è la teoria e la messa in pratica della nuova collaborazione di massa. Wiki si riferisce al software che dà oggi la possibilità ad una incredibile moltitudine di persone di aggiungere e modificare documenti su Internet, ma è diventata una metafora per indicare la collaborazione che avviene su scala "astronomica" oggi nel nostro mondo grazie ad Internet.  Si può creare una enciclopedia collaborando assieme a milioni di persone che non si conoscono così come oggi vengono creati nuovi Software o Fondi Pensione.

Nel suo libro parla di come grandi compagnie abbiano incrementato esponenzialmente le loro attività di Ricerca e Sviluppo a costi ridotti grazie alla collaborazione in Rete di migliaia di persone, è un fenomeno che coinvolge solo i settori più all'avanguardia o riguarda già tutti noi?

La wikinomics oggi si può applicare a tutti i settori e non solo alla Ricerca e Sviluppo, soprattutto per quanto riguarda il mercato dedicato ai giovani, alle nuove generazioni.  Possiamo vedere esempi in tutti le attività economiche senza distinzioni. I giovani di oggi sono spesso "all'avanguardia" ma sono persone che considerano il Web 2.0 non come nuova tecnologia ma come l'aria che si respira -un elemento trasparente ma indispensabile della nostra vita, è come il frigorifero o l'automobile per la generazione dei baby boomers, oggi nessuno più si stupisce dell'uso di tali tecnologie!

Possiamo avere applicazioni della Wikinomics in tutti i settori, Finanza, Assicurazioni, Media, penso a Google ed altri Conglomerati Digitali che hanno già reso le loro organizzazioni compatibili con il Web 2.0 ma è un fenomeno che andrà a diffondersi in ogni area economica.


Lei descrive nel libro un nuovo tipo di economia in cui una gran parte del lavoro è svolto al di fuori dell'azienda, ma è possibile a suo avviso creare una "wikinomics" anche all'interno dell'azienda tra i dipendenti della stessa?
 
Si, certamente ed ironicamente è proprio dall'interno delle aziende che si iniziano queste rivoluzioni,  infatti, creatrici dei software di collaborazione sono state proprio le aziende che hanno testato questi sistemi al loro interno, verificando un notevole incremento di produttività, prima di poter esportare tali metodi all'esterno. Sono aziende come ad esempio Google, ma anche Sun, IBM Yahoo o Microsoft.

Wikipedia è nata in un ambiente totalmente libero: qual è il miglior modello che lega l'attivismo senza scopo di lucro alle logiche commerciali tipiche delle grandi Corporations? Non vi è il rischio che le grandi società traggano tutto il profitto da questa collaborazione di massa senza ricompensare adeguatamente i contributori?

Viviamo in un periodo in cui la distribuzione della ricchezza creata con la Wikinomics è ancora "inappropriata" ma io vedo questo come un momento di transizione ed il mercato a mio avviso renderà più equilibrato tali situazioni. Le faccio l'esempio di Procter & Gamble o Goldcorp che sono state le prime ad adottare questo nuovo paradigma del Web 2.0 come scritto nel mio libro. Queste aziende hanno avuto un grande beneficio dall'adozione di sistemi di collaborazione esterna utilizzando la conoscenza di migliaia di persone al di fuori dell'azienda "reclutate" via Internet.

Ci può spiegare meglio in che modo?

Le persone che hanno indicato dove si trovava l'oro alla compagnia GoldCorp hanno ricevuto un premio per il loro contributo: GoldCorp ha speso 500 mila dollari per ricompensare le persone che hanno contribuito in tutto il mondo alla "caccia al tesoro" lanciata in rete. 
Ma le persone che "hanno trovato l'oro" non lo hanno fatto per denaro ma per altri motivi, ad esempio i giovani e brillanti geologi che hanno contribuito con le loro consulenze lo hanno fatto per dimostrare le loro capacità di analisi e costruirsi un nome sul mercato… per dimostrare di essere i migliori nel settore al mondo.
Le faccio un altro esempio: l'80% dei programmatori che lavorano ai progetti di Open Source quali Linux, già da anni vengono retribuiti eppure questo è un software libero e gratuito. Lo stesso discorso è avvenuto con Boeing che ha utilizzato la Wikinomics nel recente progetto del nuovo Jet 777 Dreamliner. Esiste un modello di retribuzione nuovo, completamente diverso dal passato in cui si aveva il lavoratore dipendente per la stessa azienda: la gente negli Stati Uniti, con questo nuovo modalità lavorativa inizia a "vivere" ed anche arricchirsi collaborando con le grandi Corporation.


Come vede quindi il futuro della nostra società, spariranno le grandi aziende ed i conglomerati a favore di realtà più piccole, veloci e snelle?

Non credo che le Corporation spariranno in futuro a causa di questa nuova rivoluzione, perché comunque il costo della collaborazione non sarà mai pari a zero. Le posso però dire che, nei prossimi 20 anni, assisteremo a grandissimi cambiamenti nel mondo del lavoro che non sono stati osservati probabilmente negli ultimi 50 anni. Il tasso di "mortalità" e trasformazione delle aziende aumenterà rapidamente a favore di nuove realtà che stanno sorgendo in questo periodo e le posso assicurare che a livello mondiale la classifica di Fortune 500 fra venti anni sarà ben diversa dall'attuale.
Penso ad esempio ai due "continenti" emergenti quali Cina e India che nei prossimi venti anni avranno uno sviluppo impressionante, saranno il motore di questa nuova economia e non solo nel campo industriale come tutti noi oggi crediamo, ma soprattutto nei settori nuovi di produzione di idee e conoscenza la cosiddetta Knowledge Economy: già oggi la Cina forma ogni anno più ingegneri di tutto il mondo occidentale.


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