Presentato a Milano il Rapporto 2009 sullo “Scenario delle
tecnologie in banca”. 6,5 miliardi di investimenti in tecnologia nel
2007, + 8,6%. Il 65% dei gruppi bancari non prevede di ridurre il
proprio budget “tecnologico” per il 2009.
Crescono gli investimenti in tecnologia delle banche italiane.
Il settore bancario, infatti, ha destinato all'innovazione circa
6,5 miliardi di euro nel 2007, l'8,6% in più rispetto all'anno
precedente, e secondo la rilevazione fatta da ABI Lab, nonostante la
difficile congiuntura internazionale il 65% dei gruppi bancari non
prevede di ridurre il proprio budget “tecnologico” per il 2009. Grazie
a questa crescita, che trova riscontro anche nelle stime formulate
dalle banche all'inizio del 2008 (+3%), il settore bancario si conferma
con quasi un quarto della spesa nazionale complessiva quello che
investe di più in Information Tecnology (IT).
È quanto emerge dalla quarta edizione del Rapporto sullo “Scenario delle tecnologie in banca” presentato a Milano nel corso del Forum ABI Lab giovedì 5 marzo.
“Anche in una fase difficile per l'economia e per i mercati
internazionali – ha detto il presidente di ABI Lab Domenico Santececca
– il settore bancario non tradisce la propria vocazione alla ricerca e
all'innovazione continua, grazie alla quale le nostre banche sapranno
far fronte alle numerose sfide del futuro. Prima fra tutte quella di
offrire a imprese e famiglie prodotti e servizi sempre più evoluti,
efficienti, comodi e sicuri”.
Lo studio, realizzato da ABI Lab, il Consorzio per la Ricerca e lo
Sviluppo delle Tecnologie per la Banca promosso dall’Abi, fotografa le
ultime tendenze tecnologiche, i prodotti più innovativi e gli strumenti
più evoluti messi in campo dalle banche per offrire ai propri clienti
soluzioni sempre migliori. Ecco, più nel dettaglio, i principali
risultati del Rapporto.
La spesa in ICT delle banche
Nel 2007 i servizi di elaborazione sono stati la prima voce della
spesa tecnologica delle banche (33% da società del gruppo, 15% da
società esterne al gruppo) come conseguenza delle importanti operazioni
di integrazione post fusione realizzati nel corso dell'anno. Subito
dietro gli investimenti in software, e in particolare in nuove e sempre
più evolute applicazioni (15%) che restano sostanzialmente invariati
rispetto agli anni precedenti, e quelli nelle telecomunicazioni,
fondamentali per l’erogazione e l’innovazione dei servizi (14%).
Seguono i costi per l’hardware, di cui gli ingenti investimenti
realizzati per la sostituire gli ATM con terminali “evoluti”
rappresentano una componente significativa (9%).
Le priorità degli investimenti “tecnologici”
Il rapporto di quest’anno mette in evidenza come, diversamente dal
passato, non c'è una categoria di investimenti nettamente prevalente
rispetto alle altre, ma una maggiore distribuzione delle priorità che
vanno dallo sviluppo dei sistemi IT, anche in un'ottica di
razionalizzazione dei costi di gestione e di miglioramento
dell’efficienza, alle iniziative di integrazione voce-dati; dal
rinnovamento dello sportello tradizionale ai canali più evoluti di
accesso ai servizi bancari; dalla sempre maggiore sicurezza di home
banking e filiali agli adempimenti necessari per adeguarsi alle nuove
norme europee. Trovano inoltre spazio anche le iniziative per rendere
ancora più efficace il lavoro individuale, attraverso strumenti sempre
più evoluti e l’innovazione delle tecnologie a disposizione delle
singole postazioni, e per ridisegnare i processi necessari ad erogare i
servizi alla clientela, dal conto corrente al mutuo, senza carta e in
modo ancora più rapido ed efficiente.
La tecnologia per la “compliance” europea
Anche quest’anno l’adeguamento alle nuove norme emanate dal
regolatore europeo che interessano il settore bancario si conferma una
importante voce di spesa nel budget ICT, pur assumendo un peso relativo
minore. In particolare, nel 2008 gli investimenti delle banche per la
compliance “tecnologica” hanno rappresentato il 21% del totale
riguardando soprattutto il II° pilastro di Basilea II (22%) e l'entrata
in vigore della Direttiva MiFID (19,2%). Subito dietro le disposizioni
di vigilanza in materia di continuità operativa (14%), gli adempimenti
relativi all'entrata in vigore della SEPA (13%), la normativa
interbancaria (7,3%) e le novità in termini di segnalazioni
(antiriciclaggio 2,8%, vigilanza CONSOB 2,6%, etc.). La Direttiva sui
Sistemi di Pagamento (PSD), voluta dalla Commissione Europea per
ordinare in un singolo quadro normativo l'intera materia dei pagamenti
del Mercato Unico, infine, si appresta a diventare una delle priorità
delle banche italiane, anche in vista del recepimento che gli Stati
europei dovranno completare entro il primo novembre di quest'anno.
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