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Rassegna Stampa Estera
Nuove tecnologie
09/03/2009

Banche: cresce la spesa in innovazione tecnologica

Presentato a Milano il Rapporto 2009 sullo “Scenario delle tecnologie in banca”. 6,5 miliardi di investimenti in tecnologia nel 2007, + 8,6%. Il 65% dei gruppi bancari non prevede di ridurre il proprio budget “tecnologico” per il 2009.



Crescono gli investimenti in tecnologia delle banche italiane.

Il settore bancario, infatti, ha destinato all'innovazione circa 6,5 miliardi di euro nel 2007, l'8,6% in più rispetto all'anno precedente, e secondo la rilevazione fatta da ABI Lab, nonostante la difficile congiuntura internazionale il 65% dei gruppi bancari non prevede di ridurre il proprio budget “tecnologico” per il 2009. Grazie a questa crescita, che trova riscontro anche nelle stime formulate dalle banche all'inizio del 2008 (+3%), il settore bancario si conferma con quasi un quarto della spesa nazionale complessiva quello che investe di più in Information Tecnology (IT).

È quanto emerge dalla quarta edizione del Rapporto sullo “Scenario delle tecnologie in banca” presentato a Milano nel corso del Forum ABI Lab giovedì 5 marzo. “Anche in una fase difficile per l'economia e per i mercati internazionali – ha detto il presidente di ABI Lab Domenico Santececca – il settore bancario non tradisce la propria vocazione alla ricerca e all'innovazione continua, grazie alla quale le nostre banche sapranno far fronte alle numerose sfide del futuro. Prima fra tutte quella di offrire a imprese e famiglie prodotti e servizi sempre più evoluti, efficienti, comodi e sicuri”.
Lo studio, realizzato da ABI Lab, il Consorzio per la Ricerca e lo Sviluppo delle Tecnologie per la Banca promosso dall’Abi, fotografa le ultime tendenze tecnologiche, i prodotti più innovativi e gli strumenti più evoluti messi in campo dalle banche per offrire ai propri clienti soluzioni sempre migliori. Ecco, più nel dettaglio, i principali risultati del Rapporto.

La spesa in ICT delle banche
Nel 2007 i servizi di elaborazione sono stati la prima voce della spesa tecnologica delle banche (33% da società del gruppo, 15% da società esterne al gruppo) come conseguenza delle importanti operazioni di integrazione post fusione realizzati nel corso dell'anno. Subito dietro gli investimenti in software, e in particolare in nuove e sempre più evolute applicazioni (15%) che restano sostanzialmente invariati rispetto agli anni precedenti, e quelli nelle telecomunicazioni, fondamentali per l’erogazione e l’innovazione dei servizi (14%). Seguono i costi per l’hardware, di cui gli ingenti investimenti realizzati per la sostituire gli ATM con terminali “evoluti” rappresentano una componente significativa (9%).

Le priorità degli investimenti “tecnologici”
Il rapporto di quest’anno mette in evidenza come, diversamente dal passato, non c'è una categoria di investimenti nettamente prevalente rispetto alle altre, ma una maggiore distribuzione delle priorità che vanno dallo sviluppo dei sistemi IT, anche in un'ottica di razionalizzazione dei costi di gestione e di miglioramento dell’efficienza, alle iniziative di integrazione voce-dati; dal rinnovamento dello sportello tradizionale ai canali più evoluti di accesso ai servizi bancari; dalla sempre maggiore sicurezza di home banking e filiali agli adempimenti necessari per adeguarsi alle nuove norme europee. Trovano inoltre spazio anche le iniziative per rendere ancora più efficace il lavoro individuale, attraverso strumenti sempre più evoluti e l’innovazione delle tecnologie a disposizione delle singole postazioni, e per ridisegnare i processi necessari ad erogare i servizi alla clientela, dal conto corrente al mutuo, senza carta e in modo ancora più rapido ed efficiente.

La tecnologia per la “compliance” europea
Anche quest’anno l’adeguamento alle nuove norme emanate dal regolatore europeo che interessano il settore bancario si conferma una importante voce di spesa nel budget ICT, pur assumendo un peso relativo minore. In particolare, nel 2008 gli investimenti delle banche per la compliance “tecnologica” hanno rappresentato il 21% del totale riguardando soprattutto il II° pilastro di Basilea II (22%) e l'entrata in vigore della Direttiva MiFID (19,2%). Subito dietro le disposizioni di vigilanza in materia di continuità operativa (14%), gli adempimenti relativi all'entrata in vigore della SEPA (13%), la normativa interbancaria (7,3%) e le novità in termini di segnalazioni (antiriciclaggio 2,8%, vigilanza CONSOB 2,6%, etc.). La Direttiva sui Sistemi di Pagamento (PSD), voluta dalla Commissione Europea per ordinare in un singolo quadro normativo l'intera materia dei pagamenti del Mercato Unico, infine, si appresta a diventare una delle priorità delle banche italiane, anche in vista del recepimento che gli Stati europei dovranno completare entro il primo novembre di quest'anno.

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