Roma - Il presente è buio, l'orizzonte pure ma proprio lì, in lontananza, degli squarci casuali di luce fanno ritenere che il domani possa essere luminoso. Con questa metafora si possono sintetizzare i risultati delle analisi effettuate sullo stato di salute dell'ICT italiano.
Secondo le analisi svolte da Federcomin, infatti, il mercato italiano dell'Information and Communication Technology continua a percorrere una strada in salita che, pur lontana da segnali di ripresa strutturale, ha caratteristiche che inducono ad un cauto ottimismo per i prossimi anni.
I dati contenuti nel secondo numero dell'Osservatorio della Società dell'Informazione, cui partecipa il ministero all'Innovazione e Federcomin, sono il risultato di un confronto delle informazioni e delle previsioni di autorevoli istituti di ricerca, come Assinform, EITO, IDC e Nielsen Media Research, tra gli altri.
In Italia il mercato ICT nel 2003 valeva oltre 60 miliardi di euro con una crescita molto ridotta compresa tra lo 0,1 e l'1,3 per cento.
"L'andamento non incoraggiante per il 2003 - spiegano gli autori dello studio - è dovuto ad un mix di motivi: dalla stasi economica generalizzata al consolidamento delle spese di investimento fatte, a un parallelo downpricing di prodotti e servizi soprattutto nel comparto IT".